La Nuova Sardegna

Olbia

Alluvione, ecco tutte le domande per il perito

Alluvione, ecco tutte le domande per il perito

Nel processo d’appello a Giovannelli e ai dirigenti comunali la Corte si affida a un super esperto

25 febbraio 2021
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OLBIA. Sarà una perizia a fare chiarezza sull’alluvione del 18 novembre 2013. Fitto l’elenco dei quesiti formulati dalla Corte d’appello di Sassari e integrati da quelli di accusa, difesa e parti civili, a cui dovrà rispondere il super perito Alfonso Bellini (che si occupò anche dell’alluvione di Genova) incaricato degli accertamenti e di fare luce sul devastante ciclone Cleopatra che provocò sei vittime in città. Dei quesiti si è discusso nell’udienza di ieri – imputati nel processo d’appello l’ex sindaco Gianni Giovannelli, i dirigenti Antonello Zanda e Gabriella Palermo e il funzionario Giuseppe Budroni, assolti in primo grado –, mentre l’incarico al perito sarà affidato il 25 marzo. A lui, la Corte presieduta da Plinia Azzena, chiede di descrivere l’origine e l’evoluzione dell’evento alluvionale e i meccanismi causali che hanno provocato l’annegamento delle vittime: Patrizia Corona e la figlia Morgana, Francesco Mazzoccu e il figlio Enrico, Anna Ragnedda e Maria Massa. La perizia dovrà anche accertare se nell’esondazione dei canali abbia inciso una mancata o inadeguata manutenzione e pulizia degli argini, e se l’allerta meteo con criticità elevata diramata il 17 novembre alle 16.42 dalla Protezione civile della Regione fosse adeguata. Ma anche se il Piano di protezione civile del Comune vigente all’epoca dei fatti fosse adeguato o meno ad arginare eventi della gravità di quello del 18 novembre 2013. Se le zone alluvionate, in particolare quelle in cui annegarono le vittime, fossero ricomprese nel Piano di assetto idrogeologico allora vigente o se presentassero caratteristiche già conosciute tali da rendere necessario il loro inserimento nel Piano comunale di protezione civile. La Corte chiede infine al perito di verificare se «i responsabili della protezione civile del comune di Olbia, ciascuno in base alle proprie competenze, abbiano dato risposte congrue e adeguate a fronteggiare il rischio previsto nell’avviso di allerta, tenuto conto delle informazioni e delle risorse di cui erano dotati, e in caso di risposta negativa, quali avrebbero dovuto adottare». Accolte le integrazioni proposte dai difensori di parte civile che rappresentano la famiglia Corona, gli avvocati Domenico Putzolu e Giampaolo Murrighile. Chiedono al perito di accertare la situazione del canale di via Belgio e se l’assenza del parapetto abbia influito nell’inabissamento dell’auto sui cui viaggiavano Patrizia Corona e la figlia. Anche i difensori di Giovannelli, gli avvocati Nicola di Benedetto e Agostinangelo Marras, hanno chiesto ulteriori accertamenti. In particolare, in merito alla portata eccezionale dell’evento e se in passato ci siano stati eventi paragonabili per tipologia ed entità a quello del 2013, quanto abbia influito sugli effetti al suolo lo stato di manutenzione dei canali, qual era l’organizzazione della protezione civile regionale all’epoca dei fatti e se un flusso diverso di informazioni di carattere meteorologico su quanto stava accadendo avrebbe consentito una gestione diversa da parte del Comune. (t.s.)

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