La Nuova Sardegna

Olbia

Sede che cade a pezzi e dipendenti a casa: è scontro nel Parco

Sede che cade a pezzi e dipendenti a casa: è scontro nel Parco

La Maddalena, il presidente Fonnesu replica a Esposito «Le sue parole fuorvianti, mescola problemi vecchi a nuovi»

28 febbraio 2021
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LA MADDALENA. La denuncia del consigliere del direttivo, Michele Esposito, sulle condizioni della sede del Parco ormai a pezzi, e con uffici vuoti causa personale in smart working pur nei servizi fondamentali, fa arrabbiare il presidente Fabrizio Fonnesu. Che risponde al suo consigliere bacchettandolo «per aver mescolato in modo fuorviante problemi vecchi (la vetustà dell'edificio) e nuovi (le conseguenze del Covid che l’ente (sia come parte politica che come parte amministrativa) sta affrontando con decisione da tempo, e per cui sono pronte le opportune soluzioni».

Fonnesu ricorda che al prossimo Consiglio direttivo verrà portato in approvazione il progetto per un impianto fotovoltaico, la sostituzione dell'impianto di climatizzazione e quello di illuminazione. Con una spesa di oltre 100mila euro la struttura verrà resa autonoma dal punto di vista energetico, e molto più accogliente. Per quanto riguarda invece le opere murarie «è stato firmato proprio nei giorni scorsi il contratto per i lavori di ristrutturazione dei due edifici del Parco».

Sulle critiche allo smart working spinto avanzate dal consigliere Esposito non aveva usato giri di parole. «Servizi fondamentali come quello tecnico, l’ufficio relazioni con il pubblico, l’ufficio affari generali e la ragioneria sono completamente sguarniti. Per l’utente che si presenta in sede lo spettacolo è desolante: l’ente risulta praticamente vuoto, non ci sono informative capaci di fornire un numero di telefono o un altro genere di contatto a cui rivolgersi, molte stanze sono chiuse a chiave e dunque inaccessibili anche ai componenti del consiglio direttivo»,

Replica Fonnesu: «Sullo smart working, oltre a sottolineare che l’ente si è conformato alle disposizioni del ministero dell’Ambiente relative al divieto di sovraffollamento di uffici e di riunioni in presenza, sento di dire questo: a parte il tempismo curioso di una richiesta di apertura degli uffici nel momento in cui La Maddalena stava per diventare zona Rossa, devo ricordare che gli uffici essenziali per il rapporto col pubblico sono sempre stati aperti, nel rispetto delle norme sanitarie in vigore. Per contro, i servizi al pubblico non hanno risentito di carenze in quanto il personale collocato in smart working ha continuato a mantenere costanti rapporti, a mezzo email, telefono, riunioni virtuali con fornitori e portatori di interesse in generale. Soprattutto però, sono stati potenziati i servizi collaterali in grado di alleviare il disagio per la chiusura obbligata degli spazi».

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