La Nuova Sardegna

Olbia

Le pizze social per sfidare il lockdown

di Gianluca Fois
Le pizze social per sfidare il lockdown

Porto Cervo, la storia dei napoletani Giuseppe e Angela e del “Ristorante Dante” chiuso dopo tre giorni. Ora fa asporto

02 aprile 2021
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ARZACHENA. La Sardegna in zona rossa mette alle corde anche le attività stagionali della Costa Smeralda che, dopo un 2020 disastroso, non riescono ancora a ripartire e nell’incertezza mantengono le porte serrate. Un caso anomalo è rappresentato dal “Ristorante pizzeria Dante”, a due passi da Porto Cervo. Giuseppe De Vito e sua moglie Angela, di Napoli, quest’anno avevano deciso di anticipare l’apertura, soprattutto per rimediare al disastro del 2020. Hanno aperto il 19 marzo in zona bianca, per poi essere costretti a chiudere tre giorni dopo, con la zona arancione. Si sono attrezzati in tempi record con l’asporto. «L’anno scorso siamo arrivati in Sardegna appena è finito il lockdown e, dopo 14 giorni di quarantena a casa, abbiamo aperto a giugno. Quest’anno siamo venuti appena abbiamo saputo della zona bianca, in anticipo rispetto al solito. Ma dopo quattro giorni abbiamo dovuto chiudere». Nonostante tutto Giuseppe e Angela non si sono persi d’animo, hanno ordinato una scorta di contenitori biologici per l’asporto dei cibi e si sono dati da fare per promuovere i loro piatti sulle piattaforme social. «Siamo qui, tiriamo avanti e lottiamo insieme ai ristoratori locali – aggiungono –. Non ci sembra infatti che altri come noi che abitano fuori dalla Sardegna abbiano aperto. La situazione è dura per tutti e fa arrabbiare: abbiamo seguito tutte le indicazioni, addirittura aggiunto rubinetti a pedale con disinfettante per i camerieri, sgombrato 150 coperti su 300, riposizionato la cucina per mantenere le distanze. Cosa altro avremmo dovuto fare?».

Mentre Giuseppe De Vito racconta come ha organizzato il locale e come intende modificare il menu, il suo sguardo si intristisce e quasi si commuove. «Questa situazione ci sta distruggendo lentamente. Sembra che dall’anno scorso non sia cambiato niente. Nel frattempo noi ristoratori continuiamo a pagare le tasse, le bollette e nel mio caso anche l’affitto. In questi giorni facciamo una trentina di pizze e 4 o 5 primi piatti, praticamente stiamo qui per tenerci impegnata la giornata. Ma non c’è nessuna soddisfazione».

La gestione di Giuseppe e Angela è la seconda del ristorante di Porto Cervo. Prima di loro i genitori di Giuseppe, Antonio e Maria, avevano aperto nel 1986. «Papà e mamma erano nati e cresciuti nel mondo della ristorazione a Napoli – racconta Giuseppe –. Poi decisero di investire altrove e scelsero la Sardegna e la Costa Smeralda».

Da tradizione consolidata Giuseppe accende i fuochi della sua cucina a partire dalla metà di marzo per poi ritornare nella sua Napoli a fine ottobre. «Se potessimo terremo aperto anche più tempo, perché riteniamo giusto che un’attività in una località come questa offra un servizio il più a lungo possibile. Appena i figli saranno più grandi e autonomi non è escluso che lo faremo». Al Ristorante da Dante non sanno cosa aspettarsi dalla stagione 2021, sperano solo che la Sardegna possa ripartire come merita.

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