La Nuova Sardegna

Olbia

Arzachena, scippo sulle concessioni balneari: Ragnedda: «Una grave scorrettezza»

di Gianluca Fois
Arzachena, scippo sulle concessioni balneari: Ragnedda: «Una grave scorrettezza»

Il sindaco attacca duramente la decisione della Regione: «Invocano il federalismo e tolgono competenze ai territori. Vediamo come finisce» 

04 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA





ARZACHENA. Roberto Ragnedda non ci sta e tiene il punto sul recente provvedimento emanato dalla Regione nel tentativo di sottrarre ai Comuni il potere di decidere sul rinnovo delle concessioni balneari. «Si tratta – attacca il sindaco di Arzachena – di un provvedimento che grida federalismo e che nel frattempo cerca di togliere le competenze ai territori per prendere le decisioni a Cagliari».

Il riferimento è all’emendamento, inserito nel testo unico della riforma degli enti locali, che assegna al governo della Regione la competenza sul rilascio di tutte le concessioni demaniali, togliendo di fatto ai Comuni ogni possibilità di decisione sul proprio territorio. Uno “scippo” con il quale la Regione, dopo aver minacciato inutilmente il commissariamento, prova a mettere nell’angolo gli enti (tra cui Arzachena, Olbia e Loiri) che hanno deciso di applicare le norme Ue prorogando le concessioni balneari di un anno, e non di 15, in attesa delle nuove gare per l’assegnazione.

«Si è avuto paura di confrontarsi – prosegue il sindaco di Arzachena – e si è preferito non affrontare la vicenda continuando a garantire uno stato di incertezza per i concessionari in aperta violazione delle leggi solo per una speculazione elettorale che graverà sulle spalle degli stessi che oggi esultano. Dal punto di vista politico un’azione di grave scorrettezza nei confronti dei territori che, se non adempiono ai diktat, vengono lesi nelle loro competenze. Ora è toccato al demanio, domani chi lo sa?».

Parole dure verso il governo regionale al quale in sindaco del capoluogo smeraldino non perdona la minaccia di commissariamento nel momento in cui l’amministrazione comunale da lui guidata ha deciso di non allinearsi al decreto di proroga delle concessioni demaniali ma di applicare la “direttiva Bolkestein”, come legiferato dall’Unione Europea.

Il primo cittadino arzachenese appare ancora più deciso e combattivo, sicuro della bontà politica e amministrativa delle decisioni prese in contrasto con la Regione: «Probabilmente a Cagliari si sono resi conto che avrebbero perso qualsiasi ricorso al Tar contro la nostra decisione. Perché le pronunce del Consiglio di Stato e di altri Tar vanno assolutamente in quella direzione: disapplicare le leggi dello Stato e quelle eventualmente promulgate da enti regionali per applicare in toto la Bolkestein».

Nel frattempo agli uffici del Comune di Arzachena continuano e pervenire i ricorsi da parte delle società titolari di concessioni demaniali che devono muoversi in un ginepraio amministrativo che pare non avere una immediata e semplice conclusione. Le carte sono in tavola e la partita è aperta: «Tentano – conclude Ragnedda – di scardinare la nostra determina che invece è ben fatta, legittima e studiata, a seguito di un approfondimento fatto su vari fronti, pertanto inattaccabile. Noi ci stiamo difendendo e continueremo a farlo in tutte le sedi. Vedremo come andrà a finire».
 

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative