La Nuova Sardegna

Olbia

Hotel Cervo, l’apertura slitta a maggio

di Gianluca Fois
Hotel Cervo, l’apertura slitta a maggio

La situazione Covid ha costretto la Smeralda Holding a rivedere i programmi

07 aprile 2021
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ARZACHENA. Covid-19 e decreti legislativi bloccano le aperture dei grandi hotel della Costa Smeralda. Camere vuote e porte chiuse per le strutture ricettive di Porto Cervo di proprietà della Smeralda Holding, che ha assunto il personale ma ha dovuto rinviare ai primi di maggio anche l’apertura dell’Hotel Cervo. Lo scorso febbraio, Franco Carraro e Mario Ferraro, rispettivamente presidente e ad della società che fa capo alla Qatar Investment Authority, incontrando il sindaco di Arzachena avevano annunciato di voler aprire il Cervo prima di Pasqua e di essere pronti a inaugurare la stagione turistica.

Ma l’impennata dei contagi, la perdita dello status di “zona bianca” e i nuovi decreti del governo Draghi e della Regione, hanno di fatto sospeso l’apertura dello storico hotel, che aveva già chiamato il personale necessario per aprire le porte di 30 camere (su un totale di 80) già prenotate da ospiti italiani e inglesi. Questi ultimi bloccati fino al 23 giugno dal premier Johnson, il quale ha imposto una penale di 5mila sterline per tutti gli inglesi in uscita dal Paese bloccando di fatto ogni flusso turistico britannico. Dal 29 marzo, dunque, si sarebbero potuti vedere i primi ospiti circolare tra gli archi delle vie di Porto Cervo o seduti al bar dell’hotel sulla piazzetta delle Chiacchiere, ma nonostante la volontà della Smeralda Holding di iniziare questa strana stagione, l’apertura è stata rinviata di un mese. La società spera di poter recuperare il tempo perso magari attraverso qualche deroga al decreto legislativo che possa aiutare tutto il settore turistico-alberghiero.

L’attesa per una partenza ormai annunciata è snervante anche per i dipendenti, tutti già assunti, frustrati da un traguardo che sembra sempre sfuggire nonostante appaia vicino. La volontà di lavorare è palese, le prenotazioni non mancano neanche per prossimi mesi. Persino i turisti americani, praticamente assenti l’anno scorso, iniziano a prenotare. La società qatariota è pronta per una stagione turistica di riscatto: le strutture sono pronte e tirate a lucido, il personale è pronto ai blocchi di partenza (a pieno organico vengono impiegate circa 1200 persone in tutti gli alberghi). Mancano solo gli ospiti che attendono di poter partire: Covid-19 e governi vari permettendo.

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