La Nuova Sardegna

Olbia

Incidente mortale a Suiles il pm: sì a 2 anni e 9 mesi

di Tiziana Simula
Incidente mortale a Suiles il pm: sì a 2 anni e 9 mesi

Prestato il consenso al patteggiamento, si attende ora la decisione del gup Il padre della vittima: «Non possiamo opporci ma per noi la pena è bassa»

09 aprile 2021
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OLBIA. «Non possiamo opporci al patteggiamento ma per quanto ci riguarda la pena concordata non è a nostro parere affatto congrua». È il commento dell’avvocato Vito Ippedico che assiste Nicolò Valente, parte civile nel processo che vede imputato Paul Capelli per la morte di suo figlio Ivan. Il processo non si è ancora chiuso. Ma nell’udienza preliminare di ieri davanti al gup Caterina Interlandi è stata concordata la pena tra accusa e difesa a 2 anni e 9 mesi, con la sospensione della patente. Il pubblico ministero Laura Bassani ha prestato il consenso al patteggiamento con quella pena. L’ultima parola spetta ora al giudice che dovrà decidere se la pena è congrua o meno. L’udienza è stata rinviata al 27 maggio anche per la valutazione della documentazione sul risarcimento, prodotta dalla difesa dell’imputato, l’avvocato Lorenzo Soro.

Qualche giorno fa, in vista dell’udienza, Nicolò Valente aveva appeso un grande striscione davanti al tribunale con la scritta “Giustizia per Ivan”. Protestava perché a distanza di tre anni e sette mesi dalla tragedia di Suiles, non c’è ancora una sentenza. E perché «nessuno ha mai ritirato né sospeso la patente a chi ha causato l’incidente stradale in cui è morto mio figlio».

Ivan Valente era morto a 28 anni (li avrebbe dovuti compiere qualche giorno dopo l’incidente), mentre andava a lavorare in un’agenzia immobiliare di Olbia. Era l’8 settembre 2017. Lo scontro mortale era avvenuto in un incrocio semideserto di Suiles, strada che serve la frazione, sotto la circonvallazione per Golfo Aranci. Dalla borgata vicino a Pittulongu, dove viveva, Ivan stava percorrendo la strada in direzione di Olbia, quando poco oltre uno stop, era stato centrato dalla Ford C-Max condotta da Paul Capelli, 39 anni, residente a Porto San Paolo, che arrivava a velocità sostenuta dal lato sinistro, in direzione Golfo Aranci. L’impatto era stato violentissimo: la C-Max aveva centrato lo sportello del lato guidatore trascinando la macchina per 28 metri, come accertato dalla polizia stradale e dalla perizia della Procura.

Ivan Valente era morto sul colpo. Paul Capelli era stato caricato sull’ambulanza e trasportato in ospedale per i controlli. Dagli esami non era risultata nessuna traccia di alcol e sostanze stupefacenti. Nel giugno scorso si è aperto il processo per omicidio colposo davanti al gup del tribunale di Tempio Marco Contu. Il giudice aveva rigettato il patteggiamento a 2 anni e due mesi ritenendo la pena concordata non congrua e rimettendo gli atti al pubblico ministero. Nell’udienza successiva del 28 gennaio, la Procura non aveva prestato il consenso al patteggiamento a 2 anni e mezzo.

Ieri il pubblico ministero ha invece detto sì a una pena di qualche mese superiore.

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