La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il Mama Beach incenerito. Il titolare: «Rinascerà presto»

di Stefania Puorro
Olbia, il Mama Beach incenerito. Il titolare: «Rinascerà presto»

Luca Quilichini: «Lavoreremo notte e giorno e a fine maggio apriremo». Le telecamere erano in funzione, indaga la polizia

12 aprile 2021
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OLBIA. Quando gli è arrivato l’avviso di allarme sul telefonino, alle 23.47 di sabato, lui stava guardando un film. Ha preso in mano il cellulare, collegato all’impianto di videosorveglianza, ed è stato in quel momento che ha visto le prime immagini del suo locale che andava a fuoco. È corso sulla terrazza di casa, a poche centinaia di metri di distanza: le lingue di fuoco che avvolgevano il Mama Beach erano già alte. E il ristorante-bar che si trova davanti alla spiaggia della Playa, frequentatissimo durante la stagione estiva da olbiesi e turisti, è andato completamente distrutto. Il titolare Luca Quilichini è un fiume in piena. «È un incendio doloso al cento per cento - dice subito -. E mi auguro che i responsabili vengano catturati. Ci sono le immagini delle mie telecamere, che ho già provveduto a consegnare alla polizia, ma anche quelle dell’hotel Stefania e di tante altre case della zona: considerato il coprifuoco, non penso ci potessero essere molte macchine in giro».

Quilichini ha dato subito l’allarme ai vigili del fuoco. «In attesa del loro arrivo, comunque tempestivo, pensavo di poter cominciare a fare qualcosa per limitare i danni, ma lo scirocco che si infilava in ogni spiraglio della veranda esterna coperta, tutta in legno, ha alimentato il rogo in pochissimi minuti. E l’intera struttura è stata disintegrata. Non si è salvato nulla: arredi, attrezzature, copertura. Anche gli ombrelloni e le sdraio (150 erano nuovissime) che tengono nella parte posteriore del cortile si sono ridotti in cenere».

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I vigili del fuoco del distaccamento della Basa, dopo la chiamata arrivata alla centrale operativa, hanno lavorato sodo e anche per loro le operazioni si sono rivelate complicate proprio a causa del fortissimo vento: hanno chiuso le manichette soltanto alle due e mezzo del mattino. Durante la giornata di ieri, però, sono intervenuti ancora, perché si erano accesi nuovi focolai.

Le indagini sono state avviate dagli investigatori del commissariato di Olbia, guidati dal vice questore Fabio Scanu, arrivati sul posto insieme con una squadra volante. Pare siano state trovate evidenti tracce di benzina che confermerebbero il dolo ma, in ogni caso, non si trascura nessuna pista. Non si conosce con esattezza l’entità dei danni (si ipotizzano 200mila euro, forse sono anche di più), ma il locale è comunque coperto da assicurazione.

Luca Quilichini, davanti a quel che resta del suo Mama Beach, risponde a una telefonata dopo l’altra. Tanti amici e conoscenti da cui arrivano parole di solidarietà e affetto miste a incredulità. «Sono incredulo anche io, non riesco proprio a capire chi e perché possa essere arrivato a tanto - dice -. Da 18 anni lavoro qui senza aver mai problemi. Non ho nemici né debiti con nessuno. Su questo litorale, frequentato d’estate da migliaia di persone ogni giorno, c’è lavoro per tutti e non ci sono attriti. E anche se questa è una mazzata che arriva in un periodo difficilissimo, non mi arrendo di certo: già domani lavoreremo di giorno e di notte per ricostruire il Mama Beach e il 29 maggio sarò in grado di riaprire. Proprio quel giorno ospiterò un evento importante legato ai motori e noi non mancheremo all’appuntamento. Sono di Riccione, come mia madre, e oltre a essere intraprendenti abbiamo, per cultura, un forte spirito imprenditoriale e di accoglienza. Nello stesso tempo ho la tenacia e la determinazione di mio padre, che era di Lula. Mi rimboccherò subito le maniche e il Mama Beach rinascerà presto».
 

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