La Nuova Sardegna

Olbia

La Maddalena, seghetto e tronchesina per sfilarle un anello: i superiori a processo

di Tiziana Simula
La Maddalena, seghetto e tronchesina per sfilarle un anello: i superiori a processo

Il presunto caso di nonnismo esploso dopo la denuncia dell’allieva della scuola sottufficiali 

13 aprile 2021
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LA MADDALENA. Il caso era esploso nel 2018 nella scuola sottufficiali della marina militare della Maddalena, dove un’allieva 28enne di Bari – imbarcata subito dopo i fatti sulla nave scuola Amerigo Vespucci – aveva denunciato di essere stata torturata dal capitano di corvetta e altri superiori per essere liberata da un anello che non voleva uscire dal suo dito.

Ieri il via al processo a carico di sei imputati davanti al giudice Marcella Pinna. In cinque sono accusati di violenza privata e lesioni personali aggravate da crudeltà e abuso di potere. Sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver sottoposto a sevizie per circa due ore l’allieva nel tentativo di sfilarle l’anello con strumenti non adatti e nonostante le sue richieste di fermarsi, il capitano di corvetta Giovanni Vacca, i marescialli Catello Di Martino ed Emanuele Palagiano, il 2° capo scelto Salvatore Spanu e il sottocapo Salvatore Arena, mentre al comandante pro tempore della scuola sottufficiali, Domenico Usai, il procuratore Gregorio Capasso contesta l’omessa denuncia di reato. Stando alle accuse avrebbe riferito all’autorità giudiziaria il fatto solo dopo la querela della marinaia pur essendone a conoscenza fin da subito.

Il caso di nonnismo aveva provocato un terremoto nella scuola sottufficiali della marina militare, con la notizia rimbalzata a livello nazionale e la condanna dell’allora ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Stando alle accuse del procuratore Gregorio Capasso, la giovane sarebbe stata costretta a subire sofferenze allucinanti dai suoi superiori che le avevano impedito di andare in ospedale. Il capitano di corvetta l’avrebbe fatta sedere su una sedia del proprio ufficio e facendosi aiutare da Di Martino e Palagiano, avrebbe armeggiato a lungo con seghetto, tronchesina e fermacarte cercando di spezzare l’anello che la giovane aveva nel pollice destro, col contributo anche di Spanu che aveva portato la cassetta degli attrezzi e di Arena che versava l’acqua sul dito. Un incubo durato due ore.

Il processo farà ora chiarezza su quanto accaduto quel giorno alla giovane. Il processo proseguirà il 6 luglio. Gli imputati respingono le accuse. Sono difesi dagli avvocati Gianfranco Grussu ed Eduardo Boursier Niutta (Vacca), Franca Della Camelia (Di Martino), Addesi (Palagiano), Dario Annunziata (Spanu), Jacopo Merlini (Arena), Filippo Orecchioni (Usai).

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