La Nuova Sardegna

TEMPIO. I paesi dell'Alta Gallura e del Monte Acuto si preparano a vaccinare i propri settantenni o ultrasessantenni. Lo fanno con una motivazione forte: bisogna far calare i contagi che, nelle ultime settimane, sono in forte ascesa e fanno paura . Il lavoro dell'Ats – del suo personale – e delle amministrazioni è intenso e ininterrotto da oltre un anno. Tempio, il centro più grande della zona registra 53 contagi. Numero che ha spinto il sindaco Giannetto Addis a scrivere a cittadini: «Devo assolutamente richiamare la vostra attenzione sui numeri dei contagi in città e sulla rapida diffusione del virus». Ai positivi, molti con variante inglese, si aggiungono i 112 in quarantena obbligatoria. Dati allarmanti, «basti pensare – scandisce Addis – che in soli 15 giorni siamo passati dall'avere 8 casi di positività a 53 accertati al momento, ma destinati ad aumentare nelle prossime ore secondo le informazioni in nostro possesso. La presenza di varianti del virus ci deve preoccupare ancora di più perché, come ci è stato ripetutamente ricordato dagli esperti in ambito medico e scientifico, in questo caso il contagio e la diffusione sono più rapidi e colpiscono di più i giovani». In Alta Gallura è Calangianus a preoccupare di più. «Purtroppo in paese 16 persone sono risultate ancora positive al Covid, portando così a 42 il bilancio dei contagiati nel nostro Comune», dice il primo cittadino Fabio Albieri. Segue Sant'Antonio di Gallura con 14 positivi. Nuovi contagi, anche ad Aggius. I casi attualmente accertati di positività al virus Sars-CoV2 sono 7 mentre 20 sono le persone in quarantena. Negli altri paesi si contano 4 persone affette da Covid-19 a Luras (e altre 2 in quarantena), 3 a Badesi, 2 ad Aglientu. Rimangono covid-free Trinità d'Agultu e Vignola, Luogosanto, Bortigiadas. Nel Monte Acuto, i dati peggiori arrivano da Alà dei Sardi e sono stati comunicati, come sempre, dal primo cittadino Francesco Ledda. Nell'ultimo aggiornamento di lunedì i positivi attuali sono ben 58. «Bisogna continuare a rispettare le norme essenziali, come il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e l’igiene frequente delle mani, ma soprattutto le regole della zona rossa se non vogliamo che il nostro paese ci resti per un mese. Limitare gli spostamenti all’essenziale ed evitare di andare in altre abitazioni se non c’è nessun motivo di necessità, altrimenti non ne usciamo più da questa situazione», è il commento di Ledda. Negli altri centri: 3 positivi a Buddusò, 2 a Oschiri e a Berchidda dove ci sono altri due sospetti.