La Nuova Sardegna

Olbia

«Illusi dalla zona bianca ora la stagione è un rebus»

di Antonello Sechi
«Illusi dalla zona bianca ora la stagione è un rebus»

Cgil e Cisl: i buoni segnali sostituiti dall’incertezza causata dal ritorno in rosso L’ipotesi degli hotel aperti fino al 31 ottobre. Appello alla Regione: si muova

26 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. L’illusione della zona bianca è durata poco. La prossima estate diventa un rebus. Che anche la stagione turistica 2021 non sarebbe stata normale era già ovvio, visto che il Covid è ancora ovunque nel mondo. Ma, fino a poche settimane fa, in Sardegna virus ce n’era un po’ meno che altrove e, con la classificazione dell’isola in bianco, per il turismo sardo e gallurese sembravano aprirsi orizzonti fantastici. Confermati dal buon andamento delle prenotazioni, anche se nessuno, prudentemente, se l’è sentita di manifestare entusiasmo. E infatti ecco la zona rossa e tutto ritorna in ballo. Lo dicono i sindacati galluresi, che nel turismo e nelle attività collegate hanno uno dei settori di punta e per questo dialogano ogni giorno con gruppi alberghieri, a cominciare da Marriott (Costa Smeralda), manager, consulenti del lavoro ecc. «È tutto un grande punto di domanda – spiega Mirko Idili, segretario territoriale della Cisl gallurese –, inizialmente c’è stato un grande ottimismo e infatti c’è stato l’appello ad aprire le strutture già a Pasqua. Ma è arrivata la zona rossa generalizzata e quindi quella tutta nostra. E infatti ora ci raccontano altro. C’è molta cautela, anche le catene dei supermercati estivi aspettano prima di decidere se e cosa riaprire». Si fa strada una possibilità, ovvero che le aziende – che non vogliono subire un altro anno da profondo rosso – aprano in ritardo ma poi prolunghino l’apertura fino a tutto ottobre. «Con il piano vaccinale – conferma Danilo Deiana, segretario della Filcams Cgil Gallura – si sta prendendo in considerazione la possibilità di destagionalizzare, prolungando l’attività di almeno un mese. I segnali ci sono, o meglio c’erano. Anche nel commercio si prospetta una stagione migliore. Ad esempio, le aziende ci hanno chiesto l’accordo sulla stagionalità, attraverso il quale si deroga al limite massimo del 20% delle assunzioni a tempo dal 1° maggio al 31 ottobre». A proposito di assunzioni, Deiana si augura che ci sia un cambiamento rispetto all’anno scorso, quando i lavoratori sono stati costretti ad accettare contratti di un mese, prorogabili ma senza garanzie per il resto della stagione. Un fatto che, secondo il segretario generale della Filcams Cgil – «si è tradotto anche in perdita di professionalità: anche in strutture ricettive importanti, molti hanno preferito andare altrove e accettare altri lavori che garantissero contratti più lunghi». Le vaccinazioni saranno fondamentali, ribadiscono i sindacati. E infatti le aziende principali dell’industria turistica gallurese si preparano, se ce ne sarà la possibilità, a organizzare direttamente la somministrazione al loro personale «a garanzia dei lavoratori e dei clienti». Non basta: il sindacato propone lo screening continuo, con tamponi a tappeto almeno ogni 15 giorni. «La zona bianca – conclude Deiana – è stata un errore: ora ne paghiamo le conseguenze. Rispetto delle norme anticontagio e controlli stringenti sono necessari per la ripartenza del nostro turismo». Che ha anche bisogno di decisioni rapide della Regione, sottolinea Mirko Idili: «Bisogna stabilire subito un modello di screening per chi arriva e per chi parte. Dobbiamo attrezzarci per consentire a chi rientra in Germania, ad esempio, di poter fare il tampone nelle 48 ore precedenti. Così come deve accelerare il ritmo delle vaccinazioni. Dobbiamo essere ricettivi da subito, garantendo sicurezza. Per programmare, il turismo ha necessità urgente di servizi e trasporti sicuri ed efficienti, e a questo proposito la situazione della Tirrenia non aiuta. La Regione dia risposte certe e rapide, investa su tutto questo». Lo sguardo è già oltre l’estate 2021: per il sindacato, va salvata questa stagione ma anche le prossime, e tocca innanzitutto alla Regione.

Primo piano
Crisi in Medio Oriente

Libano, Israele apre ancora il fuoco: illesi i militari della Brigata Sassari

di Andrea Sini
Le nostre iniziative