La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia: terreni tutelati di Sa Testa al Cipnes, il Grig invia gli atti alla Procura

SERENA LULLIA
Olbia: terreni tutelati di Sa Testa al Cipnes, il Grig invia gli atti alla Procura

L'associazione ambientalista chiede all'amministrazione di Nizzi di revocare in autotutela la delibera di cessione

12 maggio 2021
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OLBIA. Una cessione di terreni dal sapore di speculazione edilizia. Di cui il Grig ha informato la procura di Tempio. Non usa giri di parole il Gruppo di intervento giuridico, per definire l'accordo con cui il Comune ha ceduto 20 ettari tutelati tra Cala Saccaia e Sa Testa al Consorzio industriale in cambio di otto ettari di Tilibbas. 

I due enti intendono realizzare su quelle aree davanti al faro di isola Bocca dei cantieri nautici. «Chiediamo l’annullamento in autotutela della deliberazione della giunta comunale del 25 marzo, in quanto adottata da organo palesemente incompetente. Il cemento piace troppo a certi amministratori pubblici? Bene, si mettano a dieta», commenta il presidente del Grig Stefano Deliperi.

L’associazione ecologista il 12 maggio ha inoltrato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti sullo scambio di terreni. Coinvolti il ministero della Cultura, la Direzione generale pianificazione territoriale e vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio di Sassari, il Comune di Olbia, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale ed è stata informata anche la Procura di Tempio.

«Lo scambio di terreni fra il Comune di Olbia e il locale consorzio industriale, di cui fa parte anche il Comune di Olbia è, in sostanza, un’operazione puramente speculativa, una riedizione, in scala minore, di analogo progetto del 2004 - attacca Deliperi -. Insomma, affari immobiliari, tanto per cambiare, dalle parti di Olbia. Solo un paio di mesi fa, il Consiglio comunale olbiese aveva inserito il promontorio in zona “H – conservazione” nel piano urbanistico comunale adottato, ma l’odore di mattoni non ha fatto capire più nulla. L’area del promontorio di Sa Testa è ricca di macchia mediterranea, tutt’altro che zona degradata come qualche buontempone vorrebbe farla passare. Terreni sul mare, davanti al faro dell’Isola della Bocca, dove si trova anche l’edificio storico della vecchia dogana».

Il Grig ribadisce i vincoli che insistono su Sa Testa. Tutela con vincolo paesaggistico, vincolo di conservazione integrale, zona di tutela integrale inserita nei “sistemi a baie e promontori, falesie e piccole isole”, vincolo di tutela nel Ppr. 

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