Confcommercio, è rottura Patrizio Saba se ne va
di Giuseppe Pulina
Il presidente si è dimesso: «Solo progetti sulla carta e idee distanti dalle mie» Salvatore Quidacciolu nominato coordinatore in attesa del nuovo direttivo
26 maggio 2021
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TEMPIO. Patrizio Saba non è più il presidente della Confcommercio territoriale di Tempio. Lo comunica il consiglio direttivo dell’associazione che, dopo aver preso atto delle dimissioni di Saba, ha nominato un coordinatore con il mandato di guidare l’associazione verso le elezioni che rinnoveranno l’organico del direttivo. Il coordinatore designato è Salvatore Quidacciolu, imprenditore e agente di commercio nel settore food and beverage, che ha accettato la proposta d’incarico. Come assicurano dal consiglio direttivo di Confcommercio, «già dai prossimi giorni il coordinatore inizierà a lavorare su alcune iniziative per il rilancio del comparto commerciale e turistico». Quidacciolu conosce non solo la materia, ma anche l’ambiente, essendo stato componente del direttivo territoriale guidato da Elisabeth Vargiu, l'attuale assessore al Turismo della giunta Addis. Tra le priorità che lo impegneranno ci sarà l'analisi della difficile situazione in cui versa l'intero comparto del commercio. Può essere che ad aver determinato le dimissioni del suo predecessore sia stata proprio l'incertezza su un tema così rilevante. Rimessosi alla guida di Confcommercio a Tempio, Saba, che aveva già diretto l’associazione in un mandato precedente, immaginava probabilmente un epilogo diverso da quello a cui un po’ inaspettatamente si è invece arrivati. Non deve essere stato un addio facile (questa volta, forse, definitivo) e la decisione che ne è alla base deve essere stata attentamente ponderata. «Quando si lascia un incarico - dichiara Saba – non è, d’altronde, mai facile, perché le dimissioni sono sempre frutto di approfondire valutazioni. Nella fattispecie, non si lascia un ruolo ma un progetto, un’idea che evidentemente non era raggiungibile. Ho intrapreso l’impegno della sezione di Tempio convinto di poter contribuire, in un momento estremamente difficile come quello che stiamo vivendo, alla ricerca di soluzioni, opportunità e soprattutto speranze per le imprese del territorio, ma i nuovi vertici dell’associazione avevano idee molto distanti dalle mie». È stata solo una questione di mancate convergenze con le figure apicali dell'associazione? Di idee poco affini e visioni gestionali inconciliabili? A quanto pare, sembrerebbe esserci dell'altro. «Non è stato fatto nessun investimento nei territori, nessun progetto ma solo ostacoli e rinvii. Dal mio punto di vista, questo è il momento con la maggiore distanza tra imprese e associazione, mentre io puntavo al totale coinvolgimento di tutti. Quando le distanze sono incolmabili, bisogna prenderne atto».