La Nuova Sardegna

ARZACHENA. «Mettetelo in prima pagina, aiutateci, per favore. Non possono lasciare un paese di 12mila abitanti senza il pediatra. Abbiamo passato due giorni di incubo: la nostra bambina aveva la febbre a 39, avevamo paura che salisse ancora e non c’era un medico che potesse dirci che cosa aveva e che cosa dovevamo fare». Quando la mancanza del medico viene denunciata da un sindaco o un amministratore comunale, a furia di sentirla si corre il rischio di sottovalutarla, di considerare la carenza come un fatto ineluttabile e scontato. Ma quando a spiegare che cosa significa l’assenza del medico è la voce provata di un genitore, di una madre che ha temuto per la sorte della sua bambina, si può capire quale dramma possa essere per le famiglie che hanno un minore in casa e che non sanno a chi rivolgersi. M.G. lo racconta chiamando al telefono la redazione della Nuova Sardegna, con la voce che le trema per la rabbia, l’indignazione e la paura. «La nostra bambina stava male – spiega – sabato aveva la febbre a 39, così anche domenica. Ma ad Arzachena non c’è più il pediatra e non c’è nemmeno la guardia medica. Impossibile trovare altri medici nel fine settimana. Abbiamo chiamato il pronto soccorso dell’ospedale di Olbia, ma ci hanno detto che non c’era la disponibilità di un pediatra. Non sapevamo che cosa fare, eravamo disperati. Non possiamo andare avanti così. Non possono lasciare una comunità di 12mila abitanti senza un pediatra. Aiutateci, per favore».

Da quasi due anni il sindaco Roberto Ragnedda urla l’esigenza della figura specialistica ad Arzachena. E la rabbia del secondo comune della Gallura lasciato senza un servizio fondamentale.

Un mese fa, con un documento approvato all’unanimità il consiglio comunale aveva nuovamente presentato la richiesta alla Regione di un pediatra. Ma la situazione è rimasta la stessa. Dopo il pensionamento dello storico pediatra, non ne è arrivato uno nuovo per sostituirlo. Per i genitori un vero dramma quando i loro bambini stanno male.