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Olbia, sparito il Piano anti alluvione. Navone: «Trascurata la sicurezza di Olbia»

Un'immagine di via Tre Venezie a Olbia durante l'alluvione del 2013
Un'immagine di via Tre Venezie a Olbia durante l'alluvione del 2013

Cancellato il Mancini lo studio alternativo non è mai diventato esecutivo. Il candidato sindaco prende posizione sul tema con cui Nizzi vinse le elezioni nel 2016

09 giugno 2021
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OLBIA. Cinque anni dopo il voto, il piano per la messa in sicurezza dalla città è ancora argomento da campagna elettorale. E non poteva essere diversamente dal momento che otto anni dopo l’alluvione che spazzò via case e vite, le opere per proteggere la città dalla furia delle acque non sono state realizzate. Il candidato sindaco della Grande coalizione, Augusto Navone prende posizione con toni decisi. «Responsabilità insostenibili stanno in capo a chi per tutto questo tempo ha trascurato il problema più importante della città e io non voglio avere sulle spalle la responsabilità di essere ricordato come colui che ha generato morte e devastazione alla nostra comunità», è il suo pensiero.

Nel 2016 il sindaco Settimo Nizzi aveva vinto le elezioni promettendo alla comunità olbiese di spazzare via l’odiato Piano Mancini (con quattro vasche di laminazione) e realizzare il progetto alternativo (un canale scolmatore più una vasca), finanziato con 150milioni di euro dallo Stato. Promessa mantenuta solo per la parte che riguarda la rottamazione del progetto ereditato dalla giunta Giovannelli, a cui la giunta regionale, con delibera unanime, ha spezzato le gambe a un passo dall’appalto. Il piano alternativo Technital, al momento resta uno studio di fattibilità di dettaglio. A inizio anno, il primo cittadino aveva garantito che entro sei mesi si sarebbe passati al progetto definitivo. L’assessore ai Lavori Pubblici, Gian Piero Palitta, recentemente ha chiarito in consiglio comunale che l’incarico alla Technital per trasformare lo studio di fattibilità in esecutivo non è stato ancora assegnato. «Cosa faremo in autunno? Ci affideremo alla fortuna? Abbiamo 150 milioni di euro per mettere al sicuro questa città, ma in 7 anni e mezzo non è stato fatto niente – sono le parole del candidato sindaco Navone –. Responsabilità insostenibili stanno in capo a chi per tutto questo tempo ha trascurato il problema più importante della città e io non voglio avere sulle spalle la responsabilità di essere ricordato come colui che ha generato morte e devastazione alla nostra comunità.

Giochi politici e palesi omissioni nei confronti dei cittadini non faranno mai parte del mio operare come amministratore. Spendiamo quel denaro, mettiamo in sicurezza la vita delle persone, abbassiamo il rischio nei quartieri colpiti dall’alluvione, allentiamo i vincoli che non consentono interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio della città. Non si può più aspettare, ora è il tempo di agire». (se.lu.)

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