La Nuova Sardegna

Olbia

«La guardia medica resta scoperta, servono azioni forti»

«La guardia medica resta scoperta, servono azioni forti»

Arzachena. Il caso sanità esplode in consiglio comunale Ragnedda: situazione vergognosa. Cudoni: proteste plateali

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ARZACHENA. «Prepariamoci anche a una protesta plateale, vediamoci a breve, con tutti i capigruppo. Possiamo anche pensare a un consiglio comunale aperto nel poliambulatorio». Lo ha detto Rino Cudoni, presidente del consiglio comunale di Arzachena, chiudendo l’assemblea di martedì, che ha dedicato la parte finale alla «vergognosa – parole del sindaco Roberto Ragnedda – situazione della sanità» nel paese, dove alle carenze denunciate da tempo si è aggiunta quella della guardia medica notturna, e in tutta la Gallura. Una situazione molto pericolosa, ha sottolineato lo stesso Cudoni. «L’ho constatato personalmente – ha detto al consiglio comunale – avvisato da diverse persone, sabato notte ho chiamato direttamente il numero della guardia medica. Dopo un po’ mi ha risposto la guardia giurata che, con imbarazzo, mi ha detto che il medico non c’era e non sarebbe arrivato. Mi risulta che sia avvenuto anche nei giorni precedenti. È un fatto gravissimo, per la nostra popolazione e per migliaia di turisti e lavoratori che in questo periodo sono ospiti del nostro territorio. Mezz’ora in più, quella che serve per arrivare al pronto soccorso dell’ospedale di Olbia da Arzachena, Abbiadori, Monticanaglia ecc. in certi casi può fare la differenza tra la vita e la morte. Non solo l’Ats e la Regione non migliorano la situazione ma fanno mancare altri servizi importanti».

Cudoni non risparmia i rappresentanti galluresi alla Regione, incapaci di svolgere un ruolo positivo nonostante le numerose e continue sollecitazioni. Ed evoca possibili conseguenze penali per i responsabili della mancata copertura dei turni della guardia medica.

Il consiglio comunale si prepara a una protesta plateale. Una delle ipotesi è una seduta notturna dell’assemblea civica nella sede del poliambulatorio che ospita la guardia medica e altri servizi sanitari, che spesso esistono solo sulla carta. Si attende la risposta del prefetto di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro, alla quale si è rivolto il sindaco Ragnedda. Si invocano «poteri sostitutivi», che facciano quello che dovrebbe fare Regione. Per il 14 giugno, intanto, Ragnedda, in qualità di presidente, ha convocato la Conferenza sociosanitaria sullo sfascio di tutta la sanità gallurese.

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