La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il sindaco Nizzi: «Pronto soccorso al collasso, Regione e Ats si muovano»

Olbia, il sindaco Nizzi: «Pronto soccorso al collasso, Regione e Ats si muovano»

I problemi della sanità pubblica toccano anche l'ospedale Giovanni Paolo II

10 giugno 2021
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OLBIA. L’ospedale è in codice rosso. I medici del pronto soccorso sono troppo pochi e, di conseguenza, non riescono più a stare al passo del numero dei pazienti. Gravi problemi anche in sala operatoria, dove la carenza degli anestesisti potrebbe addirittura mettere a rischio la vita delle persone. A dipingere il drammatico quadro che riguarda il Giovanni Paolo II è il sindaco Settimo Nizzi, che è tornato ad appellarsi alla Regione minacciando anche azioni di protesta: «Devono darsi una mossa. Non so quanto potremo resistere».

Il primo cittadino non usa mezze parole. «L’ospedale sta attraversando una grave crisi. Abbiamo il pronto soccorso in condizioni pietose e i medici devono anche coprire i turni di Tempio – attacca Nizzi -. Sono esausti. Vengono da un anno e mezzo di sacrifici immani. Abbiamo 16 medici a disposizione, ma 4 sono destinati a coprire i turni del pronto soccorso di Tempio e 3 di loro hanno la 104, quindi non possono svolgere turni notturni. La situazione è questa. Parliamo di un pronto soccorso che in era pre-pandemica registrava 45mila interventi all’anno, mentre adesso fa una media di 150 interventi al giorno. Dunque abbiamo 10 medici sottoposti a turni massacranti. E adesso arriva anche l’estate e non si può rischiare di avere un pronto soccorso inefficiente». Poi Nizzi fa nomi e cognomi: «Come sindaco chiedo al governatore Christian Solinas, all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu e al commissario Ares Massimo Temussi di darsi una mossa, perché noi non ce la facciamo più». E poi c’è il vecchio problema degli anestesisti. «A Olbia non si può più operare perché ci mancano gli anestesisti. Che ce li mandino da dove vogliono, ma ci devono garantire la copertura dei turni – prosegue Nizzi -. Non è possibile che l’ospedale civile di Olbia non possa svolgere il proprio ruolo. Stiamo diventando come un ospedale di campagna, dove non si fa più nulla e dove le persone rischiano la vita. Lo dico chiaramente: la scorsa settimana l’anestesista era da solo e i casi importanti erano tre. Possiamo rischiare di far morire i nostri concittadini? Sono mesi che stiamo aspettando che ci vengano dati i medici. Non sappiamo quanto potremo resistere».

il sindaco Settimo Nizzi fa anche il punto della situazione sulla questione Covid in città. I picchi delle scorse settimane sono ormai un ricordo. «I dati vengono controllati anche in zona bianca – spiega Nizzi -. Al momento si registrano uno o due positivi al giorno. Quei 700 casi di qualche tempo fa sono andati quasi a scomparire. Oggi gli attualmente positivi sono circa 70, comunque in via di guarigione. In ogni caso non è finita e chiediamo a tutti i cittadini di continuare a prestare attenzione e di farsi vaccinare. Chiediamo anche di convincere tutte quelle persone che hanno paura del vaccino, anche se non dovrebbero averne». I vaccinati sono il 40% della popolazione locale, con gli ultrasettantenni che hanno raggiunto il 90%. (d.b.)

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