La Nuova Sardegna

Olbia

Il doloroso addio di Aggius al suo Alessio

Il doloroso addio di Aggius al suo Alessio

Ieri i funerali del giovane morto giovedì in bicicletta. Aveva appena superato l’esame di terza media col massimo dei voti

27 giugno 2021
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AGGIUS. Aveva dato l’esame di terza media mercoledì scorso, il giorno prima di morire. “Dieci e lode”, la sua valutazione, «perché era un ragazzo e uno studente bravissimo, dai mille talenti. E meritava il massimo. Al suo elaborato finale, Alessio Pirino, aveva dato questo titolo: “Io e il mio futuro”. Un futuro che aveva già ben chiaro, perché voleva diventare un operatore nel campo della cyber security».

Gli insegnanti di Alessio sono dilaniati dal dolore. Non riescono a credere che «un giovane così speciale, lo studente che ogni docente vorrebbe incontrare sulla propria strada, non ci sia più. L’altro ieri - raccontano i professori - abbiamo consegnato alla sua famiglia il diplomino. Ci tenevamo che lo avessero. Alessio, che ora ci guarda da lassù, sarà sempre con noi e siamo veramente orgogliosi di averlo conosciuto. Perché lui, con la sua sensibilità, la sua intelligenza, la sua riservatezza, ci ha davvero insegnato tanto».

I funerali. Ieri Aggius si è stretto attorno alla famiglia di Alessio Pirina. E tutto il paese (il sindaco Nicola Muzzu ha proclamato lutto cittadino ) ha voluto dare l’ultimo saluto a un suo giovane figlio, unico e speciale. La funzione è stata celebrata dal parroco don Gavinello Cossu (c’era anche il vescovo Sebastiano Sanguinetti), fuori della chiesa parrocchiale di Santa Vittoria, incapace di contenere il gran numero di fedeli giunti anche dai paesi vicini. «Dio - ha detto don Cossu - non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi». Parole forse difficili da comprendere quelle del prete che, sempre seguendo il filo delle letture della giornata, ha chiesto ai fedeli che «proprio nel ricordo di Alessio, la Comunità diventi ancor più Comunità supplendo all’indigenza dei fratelli più poveri».

La tragedia. Alessio Pirino, che aveva 14 anni, giovedì pomeriggio, era uscito in bicicletta con due suoi compagni di scuola. E si erano diretti verso il bosco di via Fummintina per cimentarsi, come aveva fatto mille altre volte, nella discesa spericolata della ripida gradinata in granito che porta a valle della strada. Tutti e tre avevano cominciato la veloce corsa in sella ma a un certo punto, forse per il fogliame caduto dalle querce, Alessio è scivolato, ha perso il controllo della sua bici ed caduto per terra, sbattendo la testa. Sono stati i due amici a dare l’allarme. E immediatamente è stato allertato il 118.

Suscita ancora una commozione enorme fra la gente la circostanza che si è verificata durante i soccorsi partiti dall’ospedale di Tempio. Sul posto, quel pomeriggio del 24 giugno, a soccorrere Alessio è arrivata una ambulanza del 118 guidata dal nonno del bambino che di professione fa l’autista della Mike, la medicalizzata del Paolo Dettori, rimasto impietrito dal dolore nello scoprire che il bambino che stava soccorrendo era suo nipote. (a.m.)

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