La Nuova Sardegna

Olbia

Ville di pregio, Porto Cervo al top

di Giandomenico Mele
Ville di pregio, Porto Cervo al top

L’ufficio studi di Scenari immobiliari conferma il primato della Costa Smeralda su Capri e Amalfi

28 giugno 2021
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PORTO CERVO. La Costa Smeralda si conferma la località turistica italiana in vetta sul mercato di acquisti di ville di pregio. Un mercato per super ricchi, ma che inevitabilmente crea un indotto straordinario, a molti zeri, per tutto il territorio: a partire dalle attività commerciali e i servizi. L’ultima analisi che conferma questo assunto in progressivo consolidamento è stata certificata dai dati del mese di maggio dell’ufficio studi di Immobiliare.it sugli aumenti della domanda di case da acquistare nelle principali aree turistiche, rilanciato dal quotidiano Il Sole 24 Ore.

Prezzi in crescita. Sul fronte prezzi, gli aumenti più significativi – rilevati dall’ufficio studi di Scenari immobiliari – si rilevano a Porto Cervo (con prezzi minimi e massimi al mq tra 7mila e 12.450 euro, in crescita del +4,8 per cento), a Capri (da 10.200 a quasi 20mila euro al mq, +4,5% sul 2019) e a Porto Ercole (in Toscana), dove i prezzi vanno da 5.750 a oltre 10.500 euro al mq con un aumento del 4,3 per cento. Ma aumenti dal 4% in su si registrano anche a Santa Margherita Ligure, Amalfi e nella toscana San Vincenzo. Considerando che, nel complesso, il segmento residenziale in Italia registra a giugno, mediamente, un calo del -2,2% sui prezzi, l’asset “seconda casa” mostra un cambio di prospettiva da parte degli investitori italiani. E la Costa Smeralda si prende la scena.

Il mercato. «Questo rifiorire di richieste per l’acquisto di ville a Porto Cervo ha avuto inizio nei primi mesi di quest’anno, il lockdown ha spaventato molti, oggettivamente c’erano delle case rimaste invendute che rappresentavano delle opportunità economiche – spiega Daniela Ciboddo, titolare dell’agenzia Angels&Volkers Luxury real estate Sardinia, uffici a Porto Cervo e Olbia -. Questo dimostra che c’è voglia di investire e che Porto Cervo resta località di altissimo rango immobiliare. Ma non tutto è positivo. Bisogna evitare che si crei una bolla immobiliare. Con i prezzi che salgono, a settembre il rischio è quello di avere case invendute».

Non solo Porto Cervo. Tra le località con le maggiori variazioni annuali dei prezzi medi per metro quadro entra in classifica anche Porto Rotondo, con un + 3,4%. «Stanno arrivando i tedeschi e gli italiani che hanno una gran voglia di acquistare, a volte i prezzi sono sovrastimati, ma non dimentichiamo che la maggior parte degli immobili che si vendono hanno un range di prezzo che va dai 2 ai 4 milioni di euro – conferma Daniela Ciboddo -. Poi il valore è relativo, qui a Porto Cervo conta molto la vista, il panorama sul mare. Questo fa lievitare il valore».

Il boom. «Porto Cervo resiste alla crisi generale, è un posto che piace, ha un’offerta di altissimo livello, un’eccellenza dal punto di vista naturalistico, del cibo – sottolinea la Ciboddo -. Noi riceviamo in questo periodo almeno 20 richieste al giorno tra acquisti e locazioni, chi investe a Porto Cervo sa che è come mettere i soldi in cassaforte. La Costa Smeralda resta in pole position, i prezzi sono alti anche per il contesto che garantisce il Consorzio».

L’Agenzia delle entrate. Un recente report dei valori provenienti dalla Banca dati delle quotazioni immobiliari, organo dell’Agenzia delle entrate, resi noti proprio dal Consorzio Costa Smeralda, aveva collocato le ville della Costa Smeralda al primo posto in Italia per valore: davanti a quelle di Santa Margherita Ligure (seconde), Forte dei Marmi e Capri: oltre a essere le uniche ad aver chiuso lo scorso anno con il segno positivo. Le lussuose residenze di Porto Cervo, Cala di Volpe, Romazzino e La Celvia sono passate da un valore di mercato di 13mila euro al metro quadro di fine 2019 a uno di 14.500 euro al metro quadro di fine 2020 (+11,5%). Ma l’incremento del valore è ancora più considerevole perché - come dimostrano i dati dell’ufficio tecnico del Consorzio Costa Smeralda - nel 2020, per via delle restrizioni, i rogiti nell’area consortile sono stati 90, quindi notevolmente inferiori ai 312 del 2019 e ai 271 del 2018. «Ma stanno andando bene anche le vendite nella campagna, in zone vicine o comunque con vista mare, come Porto Rotondo – conferma Daniela Ciboddo -. Si sta riscoprendo l’agro, in zone che hanno una vista sul mare o stazzi dai quali si raggiungono le spiagge in massimo 10 minuti. La clientela è soprattutto inglese e tedesca».

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