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Olbia, Sinergest via dal porto: scontro sui soldi del Comune

di Serena Lullia
Olbia, Sinergest via dal porto: scontro sui soldi del Comune

Le minoranze: «L'amministrazione ceda le quote, non possiamo gestire appalti a Livorno» La maggioranza: «Partecipazione da difendere, Olbia deve molto a Onorato»

05 luglio 2021
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OLBIA. Il futuro di Tirrenia-Moby resta in alto mare, come anche i crediti che la Sinergest, società pubblico-privata che aveva in concessione i servizi portuali all’Isola Bianca, vanta nei confronti della compagnia di Onorato, azionista di maggioranza. Per l’opposizione in consiglio comunale, l’opzione di un saldo-stralcio è una scelta che non fa gli interessi di Olbia.

Coalizione civica, Liberi e Uniti e M5S, chiedono al sindaco, presidente Sinergest in virtù de 19% per cento di quote societarie del Comune, di verificare «se la eventuale mancata attivazione delle normali procedure di recupero dei crediti possa avere arrecato nocumento alla società e conseguentemente al valore della quota del capitale di proprietà del Comune. Se fosse vera la trattativa tra Sinergest e Gruppo Onorato per un pagamento a saldo e stralcio temiamo che si sia realizzata una alterazione delle condizioni di mercato in cui alcuni armatori hanno regolarmente pagato le tasse portuali e il gruppo Onorato no, causando un danno alla città». Il motivo per cui Sinergest non gestisce più i servizi portuali al porto è presto detto. Non ha partecipato alla gara sostenendo che fosse antieconomica.

L’intervento del presidente del consiglio comunale Gianpiero Mura, in assenza del sindaco, è tutto in difesa di Onorato, cittadino onorario di Olbia e grande elettore di centrodestra. «Non risulta che Tirrenia sia in fallimento ma in attesa della determinazione del tribunale. Fino a quando il gruppo Onorato, oggi Tirrenia-Moby, ha operato serenamente Olbia e la Sardegna intera hanno beneficiato di un buon servizio».

Mura scarica una quota di colpe sull’ Autorità portuale. «Nel passaggio da Sinergest ad Autorità di sistema portuale i lavoratori sono passati da un contratto di lavoratore portuale a quello di portierato. Hanno visto la loro busta paga diminuire del 50%. Io credo che il Comune abbia il dovere di interessarsi di questo argomento, nemmeno il sindacato ho sentito stracciarsi le vene per queste cose. Il sindaco che è presidente Sinergest, minoritario, ha poco spazio decisionale ma nel Cda ha sempre tenuto in protezione le piccole quote del Comune e i lavoratori».

Per la consigliera della Coalizione civica, Ivana Russu «è un dato di fatto che ci sia un credito di Sinergest nei confronti del gestore di Moby-Tirrenia. E è un altro dato di fatto che abbiamo un interesse, che è quello del Comune di Olbia, a gestire in modo adeguato una società partecipata. E quando se ne fa parte come socio si risponde anche per i casini che quella società crea. E si figuri se noi non siamo per la tutela dei lavoratori. Ma non posso accettare che si vada dai lavoratori a dire che è colpa di qualcuno se oggi hanno un contratto meno vantaggioso, perché non è vero. Perché se una società è forte e vuole gestire dei servizi al porto partecipa alle gare come tutti gli altri che infatti oggi gestiscono quei servizi, evidentemente non anti-economici. E non sono soggetti pubblici o retti da finanziamenti pubblici, ma aziende private che hanno partecipato e vinto una gara di appalto. Avremmo potuto farlo anche noi come Sinergest, invece di dire che erano antieconomici solo perché c’era quel cattivone di Deiana (Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di sistema portuale ndr). Quelle del presidente Mura sono congetture, insinuazioni politiche. Noi dobbiamo chiederci se le procedure di recupero crediti siano state fatte correttamente, se il recupero a saldo e stralcio crei danno al comune e perché dobbiamo continuare a fare parte di una società che gestisce appalti nel porto di Livorno e non a Olbia».
 

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