La Nuova Sardegna

Olbia

Bimbi opere d’arte «Lettera alla città»

Bimbi opere d’arte «Lettera alla città»

Dalla Gioconda a Van Gogh a Banksy: alunni di San Giuseppe protagonisti di un cortometraggio sull’uso degli spazi urbani

13 luglio 2021
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TEMPIO. I bambini scrivono e, sotto la guida di adulti esperti e attenti alla loro creatività, provano a raccontare la città – in questo caso, Tempio – come vorrebbero che fosse: un museo a cielo aperto, con i capolavori dei più grandi nomi della storia dell’arte che prendono magicamente vita negli spazi urbani. Se i bambini che frequentano il plesso di San Giuseppe dell’Istituto comprensivo sono i mittenti, il destinatario della loro lettera è la città. A questa si rivolgono, immaginando scenari onirici che trasformano strade e piazze anonime in opere d’arte. L’idea ha fatto da guida a un progetto della scuola primaria tempiese portato a termine prima della fine dell’anno scolastico. Qualcosa di simile era stato fatto con “Canta Fabrì”, dedicato a De André. Il nuovo progetto prevedeva riprese per un cortometraggio che contenesse il racconto dei bambini e che facesse della loro città il soggetto principale della trama. «Una lettera aperta alla città di Tempio – spiegano i due registi Simone Sanna e Giacomo Prasciolu – attraverso gli occhi dei bambini. Una visita per le vie del centro, nelle periferie, nella memoria della città, con i bambini che diventano opere d’arte». Accade così di incontrare una Gioconda nel centro storico o di assistere, in una periferia degradata, ai passi di danza delle ballerine di Degas. Ma c’è anche il bambino che, a Curraggja, interpreta Van Gogh che si fa l’autoritratto mentre si osserva e studia attraverso uno specchio che gli restituisce un’immagine rovesciata. Le fonti di Rinaggju, che tanto care sarebbero state a un Cezanne, ospitano invece uno dei maggiori capolavori degli Uffizi fiorentini: la Primavera di Botticelli. Poco distanti si possono incontrare Frida, Vermeer, Klimt, Michelangelo e Banksy, maestro della street art. Nelle performance degli alunni di San Giuseppe protagonisti del cortometraggio ci sono anche un Pinuccio Sciola bambino che scopre la musica delle pietre e un’intraprendente Maria Lai che tesse un intreccio di uomini, alberi e ricordi. Tutto viene interpretato dai bambini della prima classe di San Giuseppe guidata dalle maestre Pina Puggioni e Lucia Tilocca. Un modo, secondo i propositi di registi e insegnanti, per rivivere la città dopo mesi di isolamento e solitudine. La produzione del video è uno dei progetti che la scuola del ds Francesco Scanu è riuscita a realizzare in questo travagliato anno scolastico. Per vederlo bisognerà attendere il prossimo. Il progetto ha sostituito le attività teatrali impossibili per le norme anti-covid, ma ciò non ha impedito ai piccoli attori di fare un’esperienza nuova. (g.pu.)

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