La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, la Regione sul Puc: «No ai campi golf a Sa Testa e al raddoppio del porto privato»

SERENA LULLIA
Una panoramica del promontorio di Sa Testa
Una panoramica del promontorio di Sa Testa

Il Comune al lavoro per modificare il piano urbanistico. Per mantenere alcuni hotel in zona F serve una mediazione tra politica e ufficio tecnico e uno studio sulle aree boschive 

18 luglio 2021
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OLBIA. Una lenzuolata di 167 pagine fitte fitte. Dentro ci sono le prescrizioni che la Regione ha fatto al Puc firmato dalla giunta Nizzi, ossia tutto ciò che non va bene nel piano urbanistico adottato dal consiglio comunale a gennaio di quest’anno, con i soli voti della maggioranza.

Si va da semplici richieste di integrazioni, tecniche o cartografiche, a correzioni di errori veniali fino alla richiesta di un cambio di visione dello sviluppo urbanistico di domani. I problemi più impegnativi da risolvere riguardano le zone F turistiche, per intenderci quelle pregiate che guardano il mare, su cui l’amministrazione intende realizzare hotel di lusso. La soluzione dovrà passare dalla mediazione tra politica e ufficio tecnico.

L’hotel di Capo Ceraso, per i nostalgici la berlusconiana Costa Turchese, come pensato nel Puc è destinato a non vedere la luce. Viene inserito in una zona che le cartografie indicano come boschiva e quindi intoccabile. Inoltre i nuovi mattoni sarebbero una costruzione ex novo all’interno degli ettari del promontorio, staccati cioè dall’insediamento turistico esistente. Il Ppr prevede invece che ci sia continuità tra nuovi e vecchi mattoni.

Escluso a priori con prescrizione di stralcio, il campo da golf arrampicato sul promontorio di Sa Testa con annesso hotel a Pittulongu. Tramonta anche l’ipotesi del raddoppio della Marina di Olbia, a Olbiamare, dell’imprenditore Sergio Zuncheddu. Da Cagliari ricordano che nello spazio di mare su cui il Puc prevede l’estensione di banchine per maxi yacht esistono delle concessioni demaniali per la mitilicoltura regolarmente autorizzate fino al 2032. 

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