La Nuova Sardegna

Olbia

Arte e gastronomia passerella in piazza per i tesori di Insula

di Paolo Ardovino
Arte e gastronomia passerella in piazza per i tesori di Insula

Le eccellenze dell’artigianato e della cucina protagoniste del programma di promozione e marketing del Cipnes

29 luglio 2021
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OLBIA. Decolla Insula Sardinia quality world, il programma promosso dal Cipnes e condiviso dalla Regione per promuovere la Sardegna al di fuori dei suoi confini geografici. Corner nelle strutture più internazionali della Sardegna, centri di riferimento all’interno delle grandi metropoli non solo europee. Due binari paralleli su cui correre, uno fatto di tradizione enogastronomica e uno dedicato ad artigiani e design. L’altro ieri a Porto Cervo, gli obbiettivi sono stati delineati dal presidente del Consorzio industriale Gianni Sarti («puntare sulla qualità, non solo prodotti buoni ma di natura biologica»), dal responsabile della divisione agrifood e marketing territoriale Massimo Masia («abbiamo tantissime imprese medio-piccole di altissima qualità ma che da sole fanno fatica a esportare, noi dobbiamo esserne l’incubatore») e dalla vice presidente della Camera di commercio di Sassari Maria Amelia Lai («coordineremo le aziende del territorio»). Gli eventi fieristici, è stato spiegato, sono superati. Serve una proposta che duri nel tempo.

Esposizioni e degustazioni. Per raccontare il microcosmo Insula a Porto Cervo sono stati allestiti banchetti e stand dedicati alle eccellenze della Sardegna territorio. Ci ha pensato Beppe Convertini, volto del programma Rai “Linea verde”, a mostrare davanti alla telecamera e ai passanti le filiere produttive identitarie. Una vera e propria carrellata tra i produttori e gli artigiani presenti con le loro esposizioni. Durante la presentazione del programma di Insula si è parlato dei primi hub da cui tutto è partito. Uno di questi, proprio il ristorante di Porto Cervo Marina dove in serata è stata offerto un esempio di menù tradizionale: selezioni di salumi, formaggi e verdure, pane lentu, chjusoni galluresi, filetto di carne in crosta di pecorino con riduzione al cannonau, maialetto arrosto, dunque la seada. Poi spazio alla moda e all’arte. Condotta da Luisa Cardinale, è andata in scena una sfilata con creazioni di artistidi prim’ordine come il pittore Angelo Maggi, Sartoria Modolo, Hilabela di Tore Oppes, Sonia Flauto e i gioielli La Corallina. Esibizioni musicali nel segno del coro polifonico di Olbia e del gruppo folk olbiese.

Raccontare storie. «Abbiamo uno storytelling interessante da raccontare», le parole di Massimo Masia. Una storia, che quasi sempre parte dalla tradizione ma si muove verso nuovi lidi. Un racconto interessante lo offrono le mani di Simonetta Bazzu, che fa parte dell’associazione “La cucina delle matriarche”, nata in uno stazzo messo a nuovo di un piccolo borgo, Battista, frazione di Berchiddeddu. E nata per far rivivere le tradizioni enogastronomiche sarde, come spiega Simonetta dietro ai cestini che contengono alcuni tipi di pasta fresca fatta a mano. Lorighittas, chjusoni, particolari ravioli e della pasta lunga. «Lavorazioni che cercano di unire il passato con l’innovazione»: il filo comune di donne di diverse generazioni che con la farina custodiscono e ripropongono una tradizione cardine dell'isola.

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