La Nuova Sardegna

Olbia

Truffa per fondi Ue c’è un dissequestro

diTiziana Simula
Truffa per fondi Ue c’è un dissequestro

Il Riesame sblocca 34mila euro al titolare di una ditta  Sotto inchiesta il Consorzio Calangianus sughericoltori

03 agosto 2021
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TEMPIO. Erano stati denunciati in 14 per una presunta truffa all’Unione europea e sequestrati soldi e quote immobiliari per oltre 240mila euro. Al centro dell’inchiesta condotta dai finanzieri della tenenza di Tempio, un ingente finanziamento – 600mila euro – erogato dall’Unione europea e, secondo le accuse, intascato dai componenti del “Consorzio Calangianus sughericoltori”, con sede a Calangianus.

Ieri, un primo importante risultato per uno degli indagati, Mauro Azzena, di Tempio, titolare di una ditta esterna che aveva fatto lavori per il Consorzio. Era accusato di concorso nella truffa finalizzata, secondo l’ipotesi accusatoria, a ottenere le erogazioni pubbliche ai danni di Argea. Anche lui, come i consorziati è stato denunciato e gli sono stati sequestrati due conti correnti del valore complessivo di 34mila euro. Ma il tribunale del Riesame, ieri, ha accolto le richieste del suo difensore, l’avvocato Nicoletta Mani, e ha disposto il dissequestro delle somme. «Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto – commenta l’avvocato Mani –. Il tribunale del Riesame ha accolto le argomentazioni della difesa che hanno dimostrato, tramite documentazione e indagini difensive, la completa estraneità del mio cliente rispetto all’accusa contestatagli».

I componenti del Consorzio, in gran parte di Tempio e Calangianus, devono rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, appropriazione indebita e uso di atto falso. Secondo l’attività investigativa, il finanziamento di 600mila euro, sarebbe stato ricevuto mettendo in atto condotte illecite: operazioni simulate, sovrafatturazione e utilizzo di atti falsi. L’inchiesta è stata chiusa a metà luglio dopo complesse e prolungate indagini. Ad attirare l’attenzione dei finanzieri era stata l’aggiudicazione da parte del consorzio gallurese del consistente contributo europeo finalizzato ad attività relative al sughero. Per le fiamme gialle, il Consorzio era nato con lo scopo di chiedere e ottenere i 600mila euro destinati al “recupero e valorizzazione economico-produttivo delle sugherete” attraverso una serie di attività: ripuliture e potature degli alberi, taglio e trasporto della legna nelle aree di Calangianus, Tempio, Monti e Montresta. Ma per totalizzare i punteggi necessari ad aggiudicarsi il finanziamento, seguendo un complesso iter e avendo tutti i requisiti richiesti, secondo i finanzieri, i componenti del consorzio avrebbe messo in atto condotte illecite. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Marco Petitta, Fabio Diomedi, Immacolata Natale, Roberto Onida.

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