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Olbia

Realtà virtuale e aumentata ridanno vita ai monumenti

Realtà virtuale e aumentata ridanno vita ai monumenti

Arzachena. Task force del Cnr-Ispc all’opera al nuraghe La Prisgiona e a Li Muri Accordo con il Comune: racconto del territorio e più offerta culturale e turistica

09 settembre 2021
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ARZACHENA. Il complesso nuragico di La Prisgiona e la necropoli di Li Muri potranno essere visitati e “vissuti” anche online grazie alla realtà virtuale e alla realtà aumentata. E, insieme alle testimonianze del passato, si potranno conoscere il territorio che le circonda, le sue bellezze, le sue tradizioni, le sue produzioni tipiche. E, magari, a quel punto i visitatori virtuali sentiranno il desiderio di conoscere Arzachena e il suo territorio anche dal vivo. Tutto questo grazie a un progetto entrato nella fase operativa che vede il Comune di Arzachena collaborare con l’Istituto di Scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e Firenze.

Dopo un primo sopralluogo a luglio, con il team del Cnr accompagnato dal sindaco Roberto Ragnedda e dal presidente del consiglio comunale Rino Cudoni, ieri sono cominciati i rilievi che andranno avanti per qualche giorno.

L’obiettivo è duplice – spiega una nota –: intanto, «fornire un racconto multimediale coordinato della Gallura quanto più fedele ai ritrovamenti archeologici e alle fonti a nostra disposizione oggi, per delineare in modo oggettivo il panorama storico e culturale del territorio in epoca preistorica e nuragica». L’altro obiettivo, invece, «è potenziare l’offerta culturale e turistica, al fine di far convergere nuove e diverse fasce di pubblico in Gallura: avvicinare i cittadini al patrimonio locale, incuriosire turisti a visitare l’entroterra, offrire materiale di studio a studiosi e professionisti del settore culturale, stimolare i giovani a conoscere le antiche storie e tradizioni del territorio».

Il risultato , come afferma Augusto Palombini, archeologo, ricercatore del Cnr-Ispc e coordinatore scientifico del progetto, «sarà uno strumento di narrazione in parte online in parte sui siti, per restituire una fotografia del territorio che tenga in considerazione non solo i beni culturali e paesaggistici ma anche le tradizioni enogastronomiche, la cultura popolare, saperi, idee e usanze. Per le vicende evolutive che hanno portato alla formazione del territorio gallurese, e i collegamenti con culture e popoli d'oltremare».

Attraverso le tecnologie digitali per il rilievo, l’analisi e la valorizzazione del paesaggio antico, ricostruzioni virtuali, realtà aumentata, un portale interattivo online e forse anche un gioco didattico, «si potranno rivivere i tempi passati in maniera immersiva e coinvolgente: la vita quotidiana nei nuraghe, i rituali di sepoltura, la lavorazione delle ceramiche e della lana, le colture e così via».

L’operazione ha preso il via ieri. A La Prisgiona e a Li Muri opera una task force multidisciplinare. «Una settimana di lavoro intensa – commenta Daniele Ferdani, archeologo e ricercatore Cnr-Ispc, che coordina le operazioni tecniche di rilievo – che vedrà sul campo un team multidisciplinare lavorare assieme e fare sperimentazione metodologica e tecnologica direttamente sui siti archeologici oggetto del nostro studio». Si tratta di archeologi, rilevatori, modellatori 3D, videomaker, storyteller, esperti di comunicazione e di ricostruzione del paesaggio antico, «con l’obiettivo di illustrare al pubblico di ogni età e provenienza, attraverso le tecnologie più moderne, i tanti fili che uniscono magnifico territorio della Gallura al suo avvincente passato».



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