La Nuova Sardegna

Olbia

Molestava la cameriera: condannato

Molestava la cameriera: condannato

Il titolare di un bar dovrà scontare due anni di reclusione con la condizionale

10 settembre 2021
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OLBIA. Il tribunale di Tempio ha condannato a due anni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, Franco Demontis, olbiese di 58 anni, accusato di violenza sessuale per aver molestato una cameriera del suo bar, palpeggiandola contro la sua volontà. Il tribunale, in seduta collegiale presieduta dal presidente Giuseppe Magliulo, ha disposto anche una provvisionale di 10mila euro a titolo dei risarcimento dei danni subiti dalla vittima che, assistita dall’avvocatessa Giovanna Porcu, si era costituita parte civile al processo. Nella precedente udienza il pubblico ministero, Rossella Spano, aveva sollecitato una condanna ben più pesante: 3 anni e quattro mesi di reclusione. La parte civile si era associata alla richiesta. Il difensore di Demontis, l’avvocato Angelo Merlini, invece è riuscito a evitare il peggio.

I fatti oggetto del processo risalgono al 2008. Era stata la stessa cameriera a denunciare il suo datore di lavoro che l’avrebbe costretta in diverse occasioni a subire molestie. Lei per paura di perdere il posto non si era mai ribellata, così ha spiegato prima ai carabinieri che avevano raccolto la sua denuncia e poi ai giudici del tribunale di Tempio durante il processo per violenza sessuale.

Secondo le accuse, Franco Demontis avrebbe costretto in più occasioni la dipendente a subire atti sessuali, raggiungendola nel magazzino del bar o in altre zone non videosorvegliate e obbligandola con forza a baciarlo, mentre la palpeggiava. Gli episodi si sarebbero ripetuti di frequente, poi un giorno, presa dall’ansia, la giovane cameriera aveva telefonato a suo padre chiedendogli di andare a prenderla e gli aveva raccontato tutto. Successivamente aveva presentato la denuncia ai carabinieri.

Nel corso del processo, il difensore di Demontis, l’avvocato Angelo Merlini aveva chiesto l’assoluzione del titolare del bar rimarcando che mai nessuno aveva assistito alle molestie o visto gli atteggiamenti di cui l’imputato era accusato. Il difensore aveva anche fatto leva sulle tensioni esistenti tra i due, evidenziando che la dipendente veniva rimproverata spesso dal titolare del bar per comportamenti che lui non riteneva idonei durante il lavoro. Alla fine il tribunale ha deciso per una condanna decisamente più leggera rispetto alle richieste del pubblico ministero.

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