La Nuova Sardegna

Olbia

Emerge un villaggio neolitico sotto i marciapiedi di Luras

di Sebastiano Depperu
Emerge un villaggio neolitico sotto i marciapiedi di Luras

In vicolo San Pietro, a un metro e mezzo di profondità, trovati reperti del 4000 a.C. Sono stati recuperati oggetti di vita quotidiana, punte di frecce e vasellame 

17 settembre 2021
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LURAS. Scavi in una via del centro storico per rifare la pavimentazione e riscrivi la storia di un paese. È successo così a Luras dove in vicolo san Pietro sono stati trovati dei reperti che fanno capire che il paese nel Neolitico fosse abitato e che il suo villaggio, come suggerivano i dolmen nella periferia, dovesse essere molto esteso ed importante. Per mesi si sono bloccati i lavori per via dei ritrovamenti. Altri scavi fuori dal paese hanno dato risalto al passato nella zona di Silonis, attorno alla chiesa di San Pietro in ristrutturazione.

Luras neolitica. Chi ha analizzato i reperti è stato l'archeologo Francesco Carrera, responsabile per il territorio della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Culturali di Sassari e Nuoro. «Quando siamo stati chiamati a Luras - spiega - abbiamo fatto dei saggi in vicolo san Pietro e nelle vie limitrofe. Gli scavi sono arrivati a un metro e mezzo di profondità. Abbiamo trovato una bella stratigrafia che offre una buona lettura della storia di Luras. In quel punto, sicuramente, si trovava un villaggio neolitico (4000 a.C.), al di sotto di quello nuragico». Sono state ritrovate punte di freccia in selce e ossidiana, vasellame decorato e altri frammenti di oggetti di vita quotidiana. Non è documentato il periodo Eneolitico, mentre il villaggio nuragico probabilmente si estendeva fino all'attuale municipio. «Il fatto che si lavorasse il ferro, fa pensare che il villaggio di Luras fosse un centro importante per gli scambi commerciali tra costa ed entroterra. Dall'età del ferro si salta al Medioevo, testimoniato dai frammenti di maiolica arcaica pisana (1300), e al Rinascimento con le ceramiche di Montelupo fiorentino».

San Pietro. Altri scavi promossi dall'Ufficio dei beni culturali diocesani, guidato da don Francesco Tamponi, si sono tenuti in località Silonis dove si sta ristrutturando la chiesa di san Pietro. «La struttura religiosa che ha attraversato diverse fasi storiche, risulta essere molto importante per la vita del paese - dice Carrera - e può essere datata nel XIV secolo. Poi, ci fu un importante restauro nel 1500 da parte di una famiglia nobile. Ci sono sepolture più curate nella navata centrale e povere all'esterno, senza neanche una bara. Si pensa che si inumasse fino alla fine dell'800: l'area, infatti, sembra essere stata sempre percepita come zona di culto».

Il museo. «Quanto relazionato da dottor Carrera - afferma il sindaco Marisa Careddu - rafforza e avvalora l’importante lavoro e impegno profuso sul tema archeologico a Luras e nel più vasto campo territoriale. Il museo archeologico in allestimento sarà il luogo che accoglierà questo grande tesoro della memoria, fucina di idee per la valorizzazione e del tramandare la nostra memoria alle prossime generazioni».

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