La Nuova Sardegna

Olbia

La Casa famiglia rischia la chiusura

La Casa famiglia rischia la chiusura

La denuncia dei lavoratori: «Trasferiscono i pazienti e noi perderemo il posto»

28 settembre 2021
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OLBIA. Pazienti trasferiti in altre strutture e 15 lavoratori mandati a casa. È quanto si prospetta per la Casa famiglia di Olbia, realtà esistente dal 1998, che rischia la chiusura o quantomeno la sospensione del servizio a causa della carenza di personale infermieristico. A denunciare quanto sta accadendo sono i lavoratori. «Attualmente – fanno sapere – il Dipartimento di Salute Mentale ha disposto l’immediato trasferimento degli ospiti in strutture di altri territori al fine di garantire una maggiore assistenza sanitaria. Ad oggi la casa famiglia conta 4 infermieri su 5, 3 educatori su 4, 7 Oss su 5, un’ausiliaria, una psicologa e un coordinatore, per un totale di 8 pazienti. Emerge quindi che il vero problema sta nella carenza del personale infermieristico previsto dal capitolato d’appalto che dovrebbe operare 24 ore su 24».

Il servizio (esternalizzato) è gestito dal 1 aprile 2017 dalla Cooperativa Codess Sociale, «che riteniamo possa aver avuto una forte responsabilità gestionale e organizzativa», dicono i lavoratori. Che rimarcano il proprio dissenso e preoccupazione. «Riteniamo la ricollocazione dei pazienti in altre strutture e la sospensione del servizio una scelta deleteria per gli ospiti e le loro famiglie che si vedranno così privati del servizio offerto dalla casa famiglia di Olbia, unica realtà pubblica ad alta intensità della Gallura. A parte ciò perderanno il lavoro 15 persone con dei figli o dei mutui a carico o monoreddito, vedendosi così privati, come gli ospiti della casa famiglia, del diritto a costruirsi dignitosamente un proprio futuro. Come lavoratrici e lavoratori ci chiediamo inoltre come mai l’Ats, nonostante le segnalazioni fatte, non abbia applicato alcuna sanzione alle inadempienze della Codess Sociale adoperandosi invece per lo spostamento in altre strutture degli utenti con conseguente chiusura della struttura e perdita dei posti di lavoro».

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