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Olbia

La concierge manager: «L’anno della rinascita»

La concierge manager: «L’anno della rinascita»

Annalisa Pinducciu di Telti racconta 32 anni di lavoro e la sua vittoria nella lotta contro un tumore

24 ottobre 2021
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PORTO CERVO. E’ una vera e propria colonna portante dell’hotel. Annalisa Pinducciu, di Telti, è concierge manager del Cala di Volpe e coordinatrice degli altri tre alberghi di Smeralda Holding. «Ho cominciato 32 anni fa - racconta con un po’ di commozione - e facevo il commissioniere. Sbrigavo faccende, insomma, anche se era un lavoro prevalentemente maschile. Ma era la mia sfida e non mi sarei tirata indietro».

Poi nel 2003 il primo grande salto. «Quell’anno sono diventata primo portiere all’hotel Cervo e primo portiere donna d’Italia. Una grande gioia». E non era ancora finita lì. Perché Annalisa Pinducciu è arrivata a ricoprire uno dei ruoli più importanti in assoluto in un hotel di lusso. Lei accoglie i clienti, risolve qualsiasi problema per loro «(due giorni fa ho dovuto dare assistenza a una giovane coppia francese con un bimbo piccolo che si era persa durante una passeggiata»), soddisfa le loro richieste ed è un punto di riferimento. Ma per lei, la stagione 2021, è stata la più importante di tutte. «E’ stato l’anno della mia rinascita - dice ancora -. Ho vissuto il Covid due volte, perché ho dovuto lottare contro un tumore. Ho vinto la mia battaglia e sono tornata alla vita proprio nel momento in cui anche gli hotel di Smeralda Holding sono ripartiti. E’ una doppia vittoria e vado avanti con forza ed entusiasmo». Annalisa Pinducciu (parla quattro lingue) conosce ogni angolo del Cala di Volpe e anche dopo anni riesce ancora ad emozionarsi. «Questo lo chiamiamo “mezzanino” - dice la concierge, mentre percorre un ampio spazio al primo piano dell’hotel di fronte alle porte di alcune camere - e c’è anche un pianoforte che gli ospiti possono suonare. E qui c’è soprattutto uno dei tanti mosaici di vetri colorati sotto il quale Jacques Couelle aveva scritto il suo nome con un pennarello e che è sempre perfettamente leggibile». Grazie ad Annalisa Pinducciu, al Cala di Volpe si parla spesso in gallurese. «Sì, sì - conferma - e anche in modo fluente». Poi un sorriso, l’ennesimo, guardando la baia che ha di fronte. «Lo dico sempre, quando viaggio. Lavoro nel posto più bello del mondo e vivo in un paradiso che non ha paragoni». (s.p.)

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