La Nuova Sardegna

Olbia

Costa Smeralda, tra green pass e sicurezza il Cala di Volpe è al top

di Stefania Puorro
Costa Smeralda, tra green pass e sicurezza il Cala di Volpe è al top

È stato il primo albergo d’Europa a proporre la vaccinazione a tutti i dipendenti. Ora la chiusura della stagione e ci sono già le prenotazioni per il 2022

25 ottobre 2021
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PORTO CERVO. L’immagine è quasi estiva. E gli ospiti del Cala di Volpe ammirano la baia sotto un sole più che tiepido. Persino la suite presidenziale, quella che in piena estate costa 35mila al giorno, è stata prenotata giovedì scorso. Solo tre giorni prima della chiusura. Sì, perché proprio oggi l’albergo iconico della Costa Smeralda, che ha 350 dipendenti (quasi tutti sardi) dice stop alla stagione. La stagione più lunga in assoluto degli ultimi anni, ripartita alla grande dopo la pandemia e con numeri record. Uno in particolare, forse il più importante. Il Cala di Volpe (lo stesso discorso vale per il Pitrizza, il Cervo e il Romazzino, ovvero gli hotel di Smeralda Holding gestiti dal Gruppo Marriot) è stato il primo albergo di lusso in Europa a proporre il green pass ai dipendenti. È accaduto a luglio, nonostante la legge sia arrivata 3 mesi dopo. E nel giro di poco tempo tutti i dipendenti si sono vaccinati.

Sono stati cinque mesi pieni, per il Cala di Volpe, che ha accolto i suoi ospiti dal 28 di maggio a oggi. E si sta già preparando a un’apertura ulteriormente anticipata per il 2022 anche perché ci sono già le prenotazioni.

E proprio nell’hotel prìncipe della Costa Smeralda, la terza fase del restyling (investimento di 15 milioni di euro) è in fase avanzatissima. E protagonista è l’incontro tra il passato (la meravigliosa “creatura” di Jacques Couelle) e il futuro, con l’innovazione di Bruno Moinard e Claire Bétaille, che hanno rimodellato camere, suite, lobby, bar e angoli prestigiosi esaltando, senza mai alterarlo, il capolavoro originale.

L’intervento di restyling nella grande ala dell’albergo, quella nata dopo il 1971, è quasi concluso e adesso si andrà a “ritoccare” la parte nata per prima (qui si cominciò a costruire nel 1961) dove c’è una delle camere più gettonate, la numero 120, della quale si conserva gelosamente la chiave autentica. È la stanza in cui alloggiava L’Aga Khan ai primi anni 60 e che ancora oggi, protetta da una porta in legno di ginepro, è arredata come allora. Sulle pareti le cartine di una Sardegna di tempi diversi, in una piccola libreria dove non può entrare la polvere ci sono libri storici ingialliti scritti in francese. E poi un armadio con le ante strette e colorate e un letto con testiera rivestita da tessuto sardo. Tutto è rimasto così e chi la prenota rivive quel periodo in uno degli angoli più panoramici ed emozionanti in assoluto.

Ma chi ha affollato nella stagione 2021 il Cala di Volpe? Soprattutto russi, francesi, inglesi, arabi e anche molti americani. E ad agosto (tra ospiti, dipendenti e persone di passaggio) si sono contate anche 1200 presenze al giorno. Il turismo di lusso, dunque, è di nuovo al top. E la conferma è arrivata dai voli privati. Nei tre mesi estivi a Olbia si sono registrati quasi 10 mila movimenti, con un incremento del 18% sul 2019: la maggior parte dei passeggeri sono gli stessi proprietari dei maxi yacht che hanno ormeggiato proprio nella baia di Cala di Volpe prenotando quasi ogni giorno la cena in uno dei quattro ristoranti del suo hotel.

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