La Nuova Sardegna

Olbia

Comincia la ricostruzione sulla provinciale crollata

di Tiziana Simula
Comincia la ricostruzione sulla provinciale crollata

L’Anas ha consegnato i lavori all’impresa Italiana costruzioni infrastrutture Via ai cantieri a 8 anni dall’alluvione: strada pronta in 16 mesi, costo 6,5 milioni

29 ottobre 2021
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OLBIA. La ricostruzione della strada crollata di Monte Pino può cominciare. L’Anas ha consegnato ieri all’impresa appaltatrice i lavori di ripristino della viabilità interrotta otto anni fa, quando la provinciale 38 bis collassò sotto la furia dell’alluvione che il 18 novembre 2013 colpì la Gallura, trascinando nella voragine tre vite. Una ricostruzione attesa da tempo e a dir poco travagliata. Passata attraverso un primo appalto, la successiva rescissione del contratto all’impresa aggiudicataria, l’inchiesta della Procura col sequestro dei cantieri a causa di cedimenti nelle opere realizzate, il dissequestro avvenuto dopo un anno e, infine, il via alla ricostruzione.

A eseguire i lavori sarà l’impresa Italiana costruzioni infrastrutture, di Roma – la stessa che sta realizzando i lotti 3, 5 e 6 della Sassari Olbia – che, con un accordo quadro, metterà in sicurezza il cantiere, demolirà le opere danneggiate e ricostruirà la strada crollata. Lo farà in sedici mesi. L’intervento costerà 6 milioni e mezzo di euro.

«A seguito della riunione operativa tra i vertici di Anas e del direttore dell’impresa appaltatrice Italiana costruzioni infrastrutture, ingegner Vincenzo Costantino, dopo un’attenta valutazione del progetto e dei siti interessati, sono stati consegnati i lavori di ripristino della viabilità sulla strada provinciale 38 bis di Monte Pino», ha annunciato l’Anas.

In seguito al dissequestro dei cantieri, l’ Anas si era immediatamente attivata per riavviare la ricostruzione della strada tramite l’utilizzo di accordi quadro già disponibili. Il tratto interessato è quello dal km 1,250 al km 4,600. L’impresa si occuperà della ricostruzione del corpo stradale e di altri interventi di adeguamento e ripristino delle opere idrauliche e della sovrastruttura stradale.

Per due anni, quello sulla provinciale 38 bis, è stato un cantiere fantasma, dopo che l’impresa che stava eseguendo i lavori, la Imp costruzioni di Carloforte, era andata via e l’Anas aveva rescisso il contratto, il 3 settembre 2019. Da allora tutto si è fermato. Anche perché su quei lavori è stata aperta un’inchiesta da parte del procuratore Gregorio Capasso, scattata in seguito a gravi cedimenti che si erano verificati all’indomani di forti piogge in diversi punti delle opere realizzate dall’impresa di Carloforte (che risulta indagata). Un mese fa, il dissequestro. Il gip del tribunale di Tempio Caterina Interlandi, su richiesta del procuratore Capasso, ha disposto la rimozione dei sigilli. L’agognata ricostruzione della strada sprofondata nell’alluvione del 18 novembre 2013 – nel crollo morirono Bruno Fiore, sua moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga, mentre una quarta persona, Veronica Gelsomino, rimase ferita – può, finalmente cominciare.

E si spera che, questa, sia la volta buona. Che i lavori possano essere portati a compimento e la strada di collegamento tra l’Alta e la Bassa Gallura interrotta per otto anni, riconsegnata finalmente agli automobilisti e ai residenti di quei territori, a lungo rimasti isolati.

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