Travolta in casa dall’alluvione, sotto processo il progettista
OLBIA. «Non c’è nessun nesso di causalità tra la morte di Maria Massa e la condotta contestata al nostro assistito». Non c’è prova, insomma, che il 18 novembre 2013 l’anziana donna sia morta nella...
30 ottobre 2021
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OLBIA. «Non c’è nessun nesso di causalità tra la morte di Maria Massa e la condotta contestata al nostro assistito». Non c’è prova, insomma, che il 18 novembre 2013 l’anziana donna sia morta nella sua casa di via Romania, travolta dall’alluvione, per responsabilità di Francesco Pisanu, 76 anni, di Olbia che aveva progettato la sua casa. Per questo i difensori di Pisanu, gli avvocati Stefano Asara e Lorenzo Asara, hanno chiesto al gup Marco Contu la sua assoluzione. Stessa richiesta era stata formulata anche dal pubblico ministero Ilaria Corbelli.
Il geometra è sotto processo (ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato) con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Maria Massa, una delle sei vittime dell’alluvione, nell’ambito del procedimento relativo all’esondazione dei canali Siligheddu, Gadduresu e Rio Ua Niedda che vede imputati anche gli ex assessori all’Urbanistica Carlo Careddu e ai Lavori pubblici Davide Bacciu. La Procura contesta a Pisanu di non aver progettato nell’appartamento di via Romania un corrimano o una protezione della scala tra il piano terra e il piano superiore, cosa che avrebbe consentito alla donna, secondo l’accusa, di mettersi in salvo. Per la difesa non c’è prova che l’anziana sia morta per la condotta contestata all’imputato.
Si attende ora la decisione del giudice. (t.s.)
Il geometra è sotto processo (ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato) con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Maria Massa, una delle sei vittime dell’alluvione, nell’ambito del procedimento relativo all’esondazione dei canali Siligheddu, Gadduresu e Rio Ua Niedda che vede imputati anche gli ex assessori all’Urbanistica Carlo Careddu e ai Lavori pubblici Davide Bacciu. La Procura contesta a Pisanu di non aver progettato nell’appartamento di via Romania un corrimano o una protezione della scala tra il piano terra e il piano superiore, cosa che avrebbe consentito alla donna, secondo l’accusa, di mettersi in salvo. Per la difesa non c’è prova che l’anziana sia morta per la condotta contestata all’imputato.
Si attende ora la decisione del giudice. (t.s.)