tribunale
Nuovo rinvio si trascina il processo per Monte Pino
OLBIA. Per il crollo della strada di Monte Pino, quella di ieri in tribunale, doveva essere l’udienza dedicata alle richieste del pubblico ministero. Ma si è presto arenata. E rinviata al prossimo 20...
24 novembre 2021
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OLBIA. Per il crollo della strada di Monte Pino, quella di ieri in tribunale, doveva essere l’udienza dedicata alle richieste del pubblico ministero. Ma si è presto arenata. E rinviata al prossimo 20 dicembre. È emerso, infatti, che nel capo d’imputazione del decreto che dispone il giudizio per i quattro imputati – Pasquale Russo, dirigente della viabilità della Provincia Olbia Tempio, Giuseppe Mela, dirigente della viabilità nella Provincia di Sassari, Francesco Prunas e Graziano Sini, tecnici della Provincia Olbia Tempio – compare il reato di omicidio colposo per la morte di Bruno Fiore, sua moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga, ma non quello di lesioni riferito all’unica sopravvissuta, Veronica Gelsomino, che nello schianto della strada era rimasta gravemente ferita e che si era costituita parte civile nell’udienza preliminare.
Inevitabilmente il pubblico ministero Ilaria Corbelli ha chiesto al giudice Camilla Tesi l’integrazione del capo d’imputazione. La richiesta è stata accolta. Ma a quel punto l’avvocato Agostinangelo Marras che in giudizio rappresenta la Provincia, responsabile civile, ha chiesto i termini a difesa. Altrettanto ha fatto l’avvocato Aurora Masu che difende Prunas insieme all’avvocato Mauro Muzzu. Si ritornerà quindi in aula tra un mese.
In apertura di udienza proprio Prunas ha reso spontanee dichiarazioni per chiarire la sua posizione. «Non mi sono mai occupato della manutenzione della strada di Monte Pino, lavoravo in un’altra zona», ha detto al giudice il tecnico della Provincia. E in merito alla contestazione di aver occultato documentazione relativa alla progettazione della strada provinciale 38 che, secondo le accuse, sarebbe stata ritrovata all’interno della sua auto, l’imputato ha riferito che la perquisizione aveva dato esito negativo e che gli atti erano stati consegnati ai carabinieri da lui stesso insieme ad altri tecnici. (t.s.)
Inevitabilmente il pubblico ministero Ilaria Corbelli ha chiesto al giudice Camilla Tesi l’integrazione del capo d’imputazione. La richiesta è stata accolta. Ma a quel punto l’avvocato Agostinangelo Marras che in giudizio rappresenta la Provincia, responsabile civile, ha chiesto i termini a difesa. Altrettanto ha fatto l’avvocato Aurora Masu che difende Prunas insieme all’avvocato Mauro Muzzu. Si ritornerà quindi in aula tra un mese.
In apertura di udienza proprio Prunas ha reso spontanee dichiarazioni per chiarire la sua posizione. «Non mi sono mai occupato della manutenzione della strada di Monte Pino, lavoravo in un’altra zona», ha detto al giudice il tecnico della Provincia. E in merito alla contestazione di aver occultato documentazione relativa alla progettazione della strada provinciale 38 che, secondo le accuse, sarebbe stata ritrovata all’interno della sua auto, l’imputato ha riferito che la perquisizione aveva dato esito negativo e che gli atti erano stati consegnati ai carabinieri da lui stesso insieme ad altri tecnici. (t.s.)