La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, la maggioranza vota compatta: «Navone incompatibile, non può sedere in Consiglio»

Augusto Navone
Augusto Navone

Il direttore dell'Amp: «Un attentato alla democrazia». Entro 10 giorni dovrà scegliere se restare in Aula o all'area marina protetta

24 novembre 2021
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OLBIA. Un Consiglio acceso, a tratti infuocato, che si conclude con il voto della maggioranza che sancisce l'incompatibilità del doppio ruolo di Augusto Navone, consigliere comunale e direttore dell'Area marina protetta di Tavolara. 

L'opposizione, dopo oltre due ore di interventi, sceglie di non partecipare alla votazione e per dirla con le parole di Rino Piccinnu «lasciamo la responsabilità di questa barbarie politica a chi oggi si esprimerà in modo favorevole». 

Con i 17 sì della maggioranza Navone viene dichiarato incompatibile. Dovrà rimuovere una delle due case di incompatibilità. Dovrà cioè scegliere se restare consigliere comunale o direttore dell'Amp. Nel caso in cui non lo dovesse fare entro dieci giorni, verrà dichiarato decaduto. 

Per il capo della Grande coalizione, Navone «oggi non siamo in presenza di un procedimento di indirizzo giurisprudenziale, ma in presenza di una iniziativa politica che tende a estromettere dal consiglio comunale il capo della Grande coalizione civica e democratica. E’ un vulnus al concetto di democrazia. Tra l’altro le argomentazioni rese dall’ufficio legale e dalla segreteria generale senza formalizzare un vero e proprio parere, ribaltano la responsabilità di questo attentato democratico alla vita di questo Consiglio, ai consiglieri comunali, chiamati ad agire in scienza e coscienza, se decidere o meno di estromettere il capo dell’opposizione che ha preso oltre 14mila voti alle recenti consultazioni elettorali. Ritengo dal mio punto di vista che questa sia una iniziativa esclusivamente politica, un attentato alla democrazia. Il mio ruolo di direttore dell’Amp di Tavolara, non è annoverabile come amministratore di una società che per esempio gestisce servizi diretti in appalto, ad esempio la mensa scolastica, come nel caso del parere del ministero citato dalla dottoressa Giua nella sua relazione. Ogni consigliere comunale, con il suo voto, individualmente, si assumerà una pregnante e forte responsabilità».

Dai banchi della maggioranza unico intervento politico quello di Pietro Carzedda. «Nessun consigliere sarebbe mai voluto arrivare a questo punto, a una situazione in cui si intrecciano rapporti politici e umani. Lo status di consigliere ci impone però degli obblighi dolorosi, il primo dei quali è rispettare sempre e comunque la legge. Per noi è e sarà un voto tecnico. La politica non c’entra nulla. Rispediamo al mittente le gravi affermazioni sentite: noi siamo e saremo sempre per la legalità. Che non è un concetto astratto, che si usa nelle piazze, su Fb ma poi quando si tratta di far rispettare le leggi che regolano il consiglio comunale non vale. Con il voto di oggi il consigliere Navone non sarà escluso dall'aula, ma sarà invitato a rimuovere una causa di incompatibilità».

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