La Nuova Sardegna

Olbia

Botte e sevizie alla fidanzata: a processo

di Tiziana Simula
Botte e sevizie alla fidanzata: a processo

Il presunto aguzzino è accusato di averla maltrattata, violentata e fatta prostituire. Imputate anche altre tre persone

26 novembre 2021
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OLBIA. Le accuse contenute nel capo d’imputazione raccontano una storia terribile che rasenta l’incredibile, tanta la brutale violenza che sarebbe stata inflitta a una giovane donna di 25 anni dal suo presunto aguzzino, il suo fidanzato di 62 anni. Costretta a subire umiliazioni, aggressioni fisiche e verbali e pratiche sessuali aberranti da parte dell’uomo che, stando alle accuse, l’avrebbe anche costretta a prostituirsi. Ieri è stato rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Tempio, Claudio Cozzella, insieme ad altri tre uomini che avrebbero, anche loro, abusato sessualmente di lei. Il processo comincerà il 23 marzo. Il 62enne è accusato di maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e sfruttamento della prostituzione. Agli altri tre imputati il sostituto procuratore Ilaria Corbelli, titolare del fascicolo, contesta la violenza sessuale. La giovane ieri si è costituita parte civile con l’avvocato Immacolata Natale.

L’inchiesta della Procura è scattata in seguito alla denuncia presentata dal datore di lavoro della ragazza con cui, un giorno, la 25enne, disperata, si era confidata. Sia lei che il fidanzato (entrambi della penisola), lavoravano insieme nello stesso ristorante, in un comune della Gallura, lui come chef e lei come cameriera. Nell’incidente probatorio, la ragazza aveva confermato tutte le accuse nei confronti dell’uomo raccontando episodi agghiaccianti: non solo maltrattamenti fisici con schiaffi, calci, pugni, ma vere e proprie sevizie e rapporti sessuali masochistici e di sudditanza, come riportato nel capo d’imputazione. Ma in quell’occasione aveva tirato in ballo anche altri tre uomini che, secondo il suo racconto, avrebbero abusato di lei in maniera altrettanto brutale, anche con pratiche di sodomia. È stata quindi sentita in un secondo incidente probatorio.

I quattro imputati respingono le accuse. I loro difensori – gli avvocati Giampaolo Murrighile per il fidanzato, Agostinangelo Marras, Guido Da Tome, Piero Sanna e Beatrice Sanna per gli altri tre – ritengono che la versione della donna non sia credibile e che il processo farà chiarezza su tutta la vicenda.

I fatti sarebbero accaduti tra il 2016 e il 2017. Il 62enne, stando alle accuse, avrebbe praticamente tenuto in mano la vita della ragazza, plagiandola e sottomettendola con costanti minacce e vessazioni, approfittando della differenza di età e della sua condizione di fragilità emotiva (in passato aveva tentato il suicidio ed era seguita da uno specialista). In cinque pagine fitte di contestazioni emergono accuse terribili. La ragazza sarebbe stata vittima della morbosa gelosia e del desiderio di sopraffazione del suo fidanzato che l’ avrebbe offesa, denigrata e picchiata anche davanti agli altri colleghi di lavoro e ai clienti. «A te ti squarto...», le avrebbe detto un giorno brandendo il coltello con cui stava pulendo il pesce. Un giorno le avrebbe spinto la testa dentro il water, in più occasioni l’avrebbe colpita lasciandole lividi e abrasioni sul corpo, costringendola poi a indossare la casacca da cuoco anche ad agosto per coprire le lesioni. Ma l’elenco delle violenze diventa un film dell’orrore con la contestazione degli abusi sessuali: l’uomo le avrebbe imposto le proprie perversioni «inducendola a subire pratiche sessuali aberranti e ad avere con lui rapporti sessuali masochistici e di sudditanza, connotati da violenza e umiliazioni», si legge nel capo d’imputazione. L’avrebbe costretta a dormire a terra completamente nuda legata ai piedi del letto, in un’altra occasione l’avrebbe picchiata con un bastone con all’estremità dei chiodi e le avrebbe avvolto il collo con una catena. Accuse pesantissime. Che saranno ora vagliate nel processo.

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