La Nuova Sardegna

Olbia

Negli scatti di Satta tutti i volti di San Patrignano

Negli scatti di Satta tutti i volti di San Patrignano

Il reportage realizzato dal fotografo olbiese nel 1994 è protagonista del festival “Storie di un attimo”

30 novembre 2021
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OLBIA. La voglia di raccontare lo aveva spinto fin lassù, in Romagna, dove migliaia di esistenze sognavano un futuro lontano dalle siringhe e dalle dosi di eroina. Il fotoreporter Antonio Satta, olbiese, aveva scelto la comunità terapeutica di San Patrignano per realizzare il suo primo e ultimo reportage al di là del mare. Erano gli anni in cui della comunità fondata da Vincenzo Muccioli se ne parlava in tv e nei tribunali, con l’opinione pubblica fortemente divisa sui controversi metodi utilizzati all’interno della struttura. Un reportage, quello di Antonio Satta, realizzato nel 1994 e finito anche sulle pagine di Epoca, che è tornato improvvisamente attuale dopo la recente uscita su Netflix della serie tv SanPa, un lavoro di successo realizzato per raccontare la storia della comunità di Coriano tra luci e ombre. Così le fotografie di Antonio Satta, 44 in tutto, sono state scelte per essere esposte al museo archeologico nel corso della decima edizione del festival popolare di fotografia Storie di un attimo, organizzato come sempre dall’associazione Argonauti e in programma fino a domenica 5 dicembre. «Decisi di realizzare un reportage a San Patrignano perché era un tema estremamente attuale – ricorda oggi Satta –. L’opinione pubblica era divisa e Muccioli era finito sotto processo. Poi, naturalmente, c’era la questione della droga e dell’eroina in particolare. Anche Olbia pagò un caro prezzo». Antonio Satta, che passò due giorni all’interno di San Patrignano, visitò un po’ tutta la comunità, documentando la vita quotidiana e il lavoro svolto dagli ospiti della struttura. «Ricordo i numerosi reparti di lavoro – racconta Satta –. Le stalle, le officine, la macelleria. E anche un luogo in cui venivano restaurate importanti opere d’arte, anche del Seicento. Ricordo poi la grandissima sala da pranzo, dove si mangiava serviti e riveriti e si poteva anche bere un bicchiere di vino Sangiovese, prodotto lì. Ricordo inoltre le tante persone accampate davanti alla comunità. Erano ragazzi e ragazze che speravano di entrare a San Patrignano e che attendevano un colloquio con Vincenzo Muccioli». Le foto di Antonio Satta, particolarmente belle, documentano dunque la vita di tutti i giorni all’interno della comunità di San Patrignano. E in molti scatti è ritratto anche lui, Vincenzo Muccioli, che sarebbe poi morto a distanza di poco tempo. Una mostra, quella del fotografo olbiese, anche questa intitolata SanPa, che vale sicuramente la pena visitare, insieme alle altre undici promosse sempre nell’ambito di Storie di un attimo. Un festival che Argonauti, con il sostegno dell’assessorato comunale alla Cultura, ha organizzato all’interno del museo, della Società dello stucco, in via Cavour 43, e allo spazio Arst, in corso Umberto. Diversi anche gli appuntamenti collaterali, come gli incontri con i fotografi, i seminari e le proiezioni. Tra le altre cose, domenica 5 dicembre al Politecnico Argonauti, in via Romana 50 dalle 10 alle 13.30, si terrà la decima mostra mercato di materiale fotografico usato e di antiquariato. (d.b.)

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