La Nuova Sardegna

Olbia

Air Italy, appello all’Aga Khan

Air Italy, appello all’Aga Khan

L’ultima spiaggia: i lavoratori ad Aiglemont, residenza del Principe. Consegnata una lettera

03 dicembre 2021
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OLBIA. Tutte le vie del trasporto aereo in Sardegna portano a Gouvieux, esattamente alla Domaine d’Aiglemont residenza francesce del principe Karim Aga Khan e quartier generale delle sue diverse società. Dai tempi d’oro di Alisarda a quelli di Meridiana, sino a quelli sinistri di Air Italy, per generazioni di piloti, assistenti di volo, tecnici e impiegati quella grande dimora è stata sempre l’ultima spiaggia di qualunque trattativa. E così è anche questa volta. Ieri mattina, infatti, la delegazione spontanea di lavoratori di ritorno dall’incontro a Bruxelles con alcuni europarlamentari, ha fatto tappa in Alta Francia. Ad Aiglemont, appunto.

I lavoratori hanno consegnato al capo della sicurezza una lettera indirizzata al Principe, che della compagnia aerea è stato il fondatore e che ancora adesso è azionista al 51% di Air Italy, pur in liquidazione. Nella lettera un appello a dare mandato ai liquidatori di presentare l’istanza per la cassa integrazione. Richiesta che ancora oggi, a una settimana dalla scadenza del termine, non è stata presentata e che nel quadro normativo di riferimento è la condizione necessaria per la concessione dell’ammortizzatore sociale da parte degli enti previdenziali.

«Sarebbe veramente inaccettabile – dicono i lavoratori – che, delineandosi una volontà politica diretta alla concessione di un anno di cassa integrazione che consentirebbe la conservazione delle licenze del personale e il riassorbimento dello stesso nelle aziende del settore, mancasse solo l’istanza formale da parte dei soci che hanno provocato il disastro di Air Italy e il licenziamento di 1.322 lavoratori».

«Il 31 dicembre terminerà la cassa integrazione per i residui lavoratori di Alisarda, Meridiana, Air Italy – così la lettera consegnata all’Aga Khan –. E ancor prima, l’8 dicembre, scadranno i termini previsti dalla procedura di licenziamento collettivo che, qualora dovesse concludersi con un mancato accordo, segnerà drammaticamente il destino di tutte le famiglie delle maestranze di quella che fu una storica e gloriosa compagnia aerea abbattuta dalla gestione di questi ultimi anni, governata dal management inviato da Doha al quale abbiamo visto attuare logiche che nulla avevano di imprenditoriale e che perseguivano interessi diversi da quelli della nostra azienda. Le istituzioni italiane, in queste ore, stanno lavorando per la predisposizione di un quadro normativo che ricomprenda anche i lavoratori di Air Italy nel perimetro di tutele già assicurate per Alitalia. Tuttavia, la condizione giuridica inderogabile ed essenziale per la concessione degli ammortizzatori sociali necessari a permettere ai lavoratori di essere assorbiti da una delle nascenti nuove compagnie, è costituita dall’istanza per tale concessione da parte Air Italy, di cui Alisarda è ancora l’azionista di maggioranza. L’istanza è stata respinta dai liquidatori, che insistono su questa posizione, nonostante la quasi totalità dei costi, grazie al quadro normativo conseguente all’emergenza sociale causata dalla pandemia, sia a carico dello Stato. La cassa integrazione è l’unica possibilità di conservazione di licenze, brevetti e attestati necessari all’assunzione in altre aziende, oltre che unica possibilità di sostegno economico».(m.b.)

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