La Nuova Sardegna

Olbia

«Emodinamica, la Regione risponda»

«Emodinamica, la Regione risponda»

Interrogazione del gruppo Pd dopo l’interruzione notturna del servizio di Olbia

03 dicembre 2021
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OLBIA. «Un’emergenza gravissima. L’ennesima. Il servizio di emodinamica dell’ospedale di Olbia non è più operativo di notte per la mancanza di specialisti e questo è inaccettabile. Il presidente della Regione e l’assessore alla Sanità devono intervenire subito».

Il gruppo del Pd in consiglio regionale ha presentato ieri un’interrogzione (primo firmatario Giuseppe Meloni) ricordando la decisione che è stata costretta a prendere il primario di Cardiologia del Giovanni Paolo II e l’immediata denuncia arrivata dall’Associazione dei Dirigenti Medici. «Dalle 20 alle 8 del mattino il servizio di emodinamica è stato interrotto perché non ci sono medici e peraltro non si sa quando potrà riprendere considerati i prossimi pensionamenti e la mancanza assoluta di programmazione».

Nell’interrogazione si ricorda ancora che «gli appelli e le proteste dei medici stessi, sottoposti a carichi di lavoro insostenibili, non hanno avuto risposte e nello stesso tempo non si tiene conto della continua crescita del bacino di utenza dell’ospedale di Olbia. Senza dimenticare le difficoltà dovute ai collegamenti stradali con le altre strutture ospedaliere». Giuseppe Meloni sottolinea quindi «che i trasferimenti forzosi di personale "tappabuchi" da un ospedale all'altro ha solo sortito caos e ulteriori disagi per medici e pazienti. Ma adesso non si può continuare a stare a guardare di fronte a una sanità che è sempre più allo sfascio ed è per questo che chiediamo al presidente Solinas e all’assessore Nieddu quali azioni urgenti intendano intraprendere, che cosa intendano fare per eliminare tutte le criticità e in particolare che cosa intendono fare per il servizio di emodinamica del reparto di terapia intensiva coronarica del Giovanni Paolo II».

Il Pd ha poi elencato alcune delle tante altre emergenze «ancora irrisolte»: molti cittadini sardi non hanno più il medico di base e gli ospedali sono costretti a limitare l'operatività dei propri reparti per carenza di specialisti e infermieri. Ancora: la quota 100 ha aggravato una situazione già precaria, portando al pensionamento anticipato centinaia di medici e personale sanitario, senza peraltro provvedere alle sostituzioni. Tante le interrogazioni che abbiamo presentato su questi temi, molte delle quali rimaste senza risposta. È grave che una giunta non risponda al consiglio regionale ma è gravissimo che le risposte, al di là degli annunci roboanti, non arrivino neppure ai cittadini in termini di servizi sanitari adeguati».



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