La Nuova Sardegna

Olbia

Giagoni: «La Maddalena, lavoriamo per il futuro dell’ospedale»

Giagoni: «La Maddalena, lavoriamo per il futuro dell’ospedale»

LA MADDALENA. «Stiamo lavorando per il futuro dell’ospedale». Difende la bontà di quanto fatto finora pur senza nascondere le difficoltà in essere Dario Giagoni, capogruppo Lega Salvini Sardegna, che...

03 dicembre 2021
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LA MADDALENA. «Stiamo lavorando per il futuro dell’ospedale». Difende la bontà di quanto fatto finora pur senza nascondere le difficoltà in essere Dario Giagoni, capogruppo Lega Salvini Sardegna, che replica alla denuncia del consigliere Li Gioi sullo stato di abbandono dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena, in cui veniva chiesto alla Regione cosa intendesse fare: «Il presidio presenta certamente delle problematiche importanti, moltissime delle quali frutto di scelte politiche scellerate assunte nella passata legislatura, altre legate a una cronica e diffusa carenza: quella di medici». Giagoni ricorda le iniziative adottate: «Va specificato che al Pronto soccorso è stata garantita la presa di servizio di un nuovo medico trasferitosi dal Piemonte. A tale figura se ne aggiungerà ben presto un altro. In arrivo anche due medici che andranno a rinforzare l’organico di Radiologia e Laboratorio analisi, che comunque anche ora garantisce all'utenza i suoi servizi nel pieno rispetto dei tempi previsti per i medesimi». Giagoni segnala anche le nuove strumentazioni: «Il “Merlo” è stato il primo ospedale sardo a vedersi attivare il servizio di telemedicina attraverso uno strumento dotato di telecamera ad alta definizione e di impianto audio collegato con la stazione di controllo predisposta al "Giovanni Paolo II" di Olbia per consulenze immediate. Imminente, poi, la consegna della nuova Tac e si sta procedendo con la richiesta del servizio di odontoiatria, un servizio nuovo che vorremmo veder garantito ai cittadini in tempi brevi». Una grande carenza è legata ai medici specialisti: «Questa impone, a malincuore, di mantenere il reparto ancora temporaneamente chiuso, ma non vuol dire che non si stia lavorando anche su questo fronte. Quando la graduatoria del concorso per infermieri verrà resa pubblica si potrà attingere per garantire quanto meno un reparto di bassa intensità. Non la soluzione migliore né quella definitiva di cui vogliamo essere promotori, ma si potrà ripartire». (c.i.)



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