La Nuova Sardegna

Olbia

No del Cipnes al deposito gnl a Cocciani

di Giandomenico Mele
No del Cipnes al deposito gnl a Cocciani

Il presidente Gianni Sarti boccia l’insediamento nel porto industriale del progetto presentato dalla Olbia EnerClima 50

09 febbraio 2022
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OLBIA. «Il Cipnes Gallura ribadisce la sua totale contrarietà all’installazione di un deposito costiero di gas naturale liquefatto, nell’area di Cocciani». Dopo la mobilitazione della politica, arriva lo stop del Cipnes al progetto del deposito costiero di gas naturale liquefatto da 40 mila metri cubi nel porto industriale di Olbia. «La nostra posizione non è certo nuova, essendo già stata espressa pubblicamente nel mese di aprile del 2021 – dice Gianni Sarti, presidente del Cipnes –. L'area individuata dalla società che propone l’investimento, all’interno del distretto produttivo di Olbia, non è dunque a disposizione e non lo sarà».

Il niet. Sembra così trovare un nuovo ostacolo il progetto della Olbia EnerClima 50, società partecipata al 47,5% da Bb Energy Trading, al 47,5% da Vittorio Marzano, imprenditore proprietario di Fiamma 2000 e con interessi in Gallura e nel Nord Sardegna e al 5% dal socio Antonio Nicotra. Per il deposito di gnl è stata avviata la procedura per la valutazione di impatto ambientale al ministero della Transizione ecologica, che prevede però un progetto più ampio per la creazione di un distretto energetico nel polo industriale di Olbia, che include le quattro unità produttive fondamentali per realizzare il ciclo biologico del carbonio che produce energia in equilibrio con l’ambiente, a zero emissioni nette di gas serra, sfruttando l’energia solare e il riciclo “inesauribile” di risorse organiche locali.

L’Autorità portuale. Contestualmente al no al deposito, però, il Cipnes passa la palla all’Autorità portuale. «Occorre precisare che l’autorità preposta alla concessione degli accosti delle navi nel porto industriale di Cocciani, anche di quelle definite gasiere, non è il Cipnes Gallura, ma l’Autorità portuale della Sardegna – precisa il Cipnes –. È quest’ultima che ha le funzioni di programmazione e coordinamento delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti, con poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti». Il Cipnes non sarebbe contrario, in linea di principio, a un deposito del gas naturale liquefatto. Ma ci devono essere due condizioni: deve essere esclusa ogni forma di inquinamento e non deve esserci alcun tipo di rischio per l’ambiente, neppure di carattere paesaggistico. Il Cipnes poi conferma la volontà di affidare a un comitato tecnico scientifico il futuro del comprensorio. Il Consorzio industriale ha deciso, infatti, di avvalersi della collaborazione delle università di Sassari e Cagliari per lo studio ambientale, storico, paesaggistico e architettonico degli interventi programmati a Cala Saccaia e Sa Testa.

Transizione energetica. «Siamo consapevoli che il problema dell’energia, i cui costi stanno diventando insostenibili, potrà causare contraccolpi pesanti anche alle nostre imprese – conclude il presidente Sarti –. Ed è per questo che dobbiamo individuare le fonti di energia del futuro senza avere posizioni ideologiche. Come presidente, posso dire che preferisco l’energia naturale, come il gas naturale liquefatto, che è a basso prezzo, all’energia prodotta dal carbone e dal petrolio, che impatta pesantemente sull’ambiente ed è ad alto prezzo. Nella transizione energetica verso fonti rinnovabili e sostenibili il Cipnes crede con convinzione, per questo da anni ha avviato una serie di progetti in favore dell’ambiente: sono già attivi impianti fotovoltaici nell’area di Spiritu Santu, è in fase di realizzazione la pista ciclabile fotovoltaica nel distretto produttivo di Olbia ed è stato richiesto il finanziamento del Pnrr per il biodigestore, che produrrà energia pulita dai rifiuti urbani dei comuni della Gallura, in un circuito virtuoso che ci porterà, nel 2050, a essere completamente sostenibili».

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