La Nuova Sardegna

Olbia

La città sarà più ciclabile piste in centro e periferia

di Dario Budroni
La città sarà più ciclabile piste in centro e periferia

Il Consiglio approva il Biciplan e il Pediplan. Nizzi: «Saranno il nostro futuro» Ma la minoranza va all’attacco: «Ancora una volta evitate le commissioni»

05 marzo 2022
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OLBIA. Il futuro è sostenibile. A misura di ciclista e di pedone. In consiglio comunale si tirano fuori le mappe e si proiettano rendering e progetti. Sono due piani in uno – il Biciplan e il Pediplan – e insieme vanno a integrare il piano urbano della mobilità del 2015. In altre parole, è tutto ciò che ha in mente l’amministrazione comunale per il futuro della città, dal centro fino alla periferia: piste ciclabili, percorsi pedonali, itinerari misti, nuova cartellonistica. «È un importantissimo strumento di programmazione. Questa è la città che vogliamo» dice il sindaco Settimo Nizzi. Ma una volta illustrati i due piani nei dettagli, la minoranza va subito all’attacco della giunta. Le biciclette c’entrano poco: l’opposizione accusa ancora una volta la maggioranza di aver snobbato le commissioni e di aver portato i piani direttamente in consiglio comunale. Come era accaduto alcune settimane fa con la variante al Piano di assetto idrogeologico.

La mobilità. Il Biciplan e il Pediplan approvati ieri (la minoranza si è astenuta) sono l’esito del progetto europeo Cyclewalk. Due piani che rappresentano lo scheletro della ciclabilità e della pedonalità del futuro. «Li abbiamo presentati anche ad Amsterdam – spiega Nizzi –. Olbia è una delle prime città in Europa a dotarsi di questo strumento». A illustrare il progetto in Consiglio è l’architetto pianificatore Matteo Scamporrino. La città è stata studiata in ogni dettaglio e sono stati quindi pianificati soprattutto i futuri itinerari ciclopedonali. Attraverso percorsi protetti e promiscui e una speciale cartellonistica, un po’ tutte le zone di Olbia risulteranno collegate tra loro attraverso la filosofia della mobilità sostenibile, che punta dunque a disincentivare l’utilizzo dell’automobile. Dalla minoranza, Maddalena Corda e Gianluca Corda di Olbia democratica fanno però notare che serve innanzitutto risolvere il problema del traffico veicolare e superare i limiti strutturali della città, altrimenti il piano rischia di rimanere «un libro dei sogni». Il sindaco Settimo Nizzi quindi risponde: «Senza questo piano, non potremo mai accedere ai finanziamenti».

Le commissioni. La minoranza non si schiera contro i due piani. L’opposizione attacca la giunta su un altro punto: il non aver illustrato i progetti in commissione prima dell’approdo in Consiglio. Per questo, alla fine si è astenuta. «Avremmo voluto dare il nostro contributo, ma non è stato possibile» dice Davide Bacciu di Liberi. «Prima di votare, avremmo voluto studiare» aggiunge Antonio Loriga di Olbia democratica. Eugenio Carbini, di Liberi, stavolta cita invece Giorgio Gaber: «La libertà è partecipazione. Quindi, è anche vero che la non partecipazione è un qualcosa di illiberale». L’assessora (proponente) ai Lavori pubblici, Antonella Sciola, più tardi risponde: «Così come per il Pai, ci siamo trovati a discutere di tematiche di cui nessuno ha piena competenza. Qui in Consiglio sono venuti i tecnici a illustrarci i piani». Ivana Russu (Olbia democratica) ribatte: «Dopo anni di Consiglio, penso di avere la competenza per capire le carte in commissione». Rino Piccinnu (Gruppo misto) si appella al presidente Marzio Altana: «Le commissioni vanno convocate, ci metta nelle condizioni di lavorare». Per la maggioranza, a difendere le mosse della giunta sono Maria Antonietta Cossu e Pietro Carzedda di Forza Italia.

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