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Olbia, coltellate dopo cena: a processo

Olbia, coltellate dopo cena: a processo

Arresti domiciliari per il 37enne accusato di tentato omicidio. Per lui giudizio immediato il 25 maggio

10 aprile 2022
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OLBIA. Dopo cinque mesi di custodia cautelare, ieri ha lasciato il carcere Patrick Sotgiu, olbiese di 37 anni, arrestato dalla polizia l’anno scorso con l’accusa di aver accoltellato il compagno della madre, Renato Bullegas, 43 anni, olbiese pure lui, nel bel mezzo di una lite furibonda scoppiata a cena. Si procede per tentato omicidio e il gip del tribunale di Tempio proprio ieri ha disposto il giudizio immediato. L’udienza si svolgerà il 25 maggio. Sotgiu si presenterà assistito dall’avvocato Angelo Merlini, mentre Bullegas è difeso dall’avvocato Giampaolo Murrighile.

La lite “in famiglia” tra Sotgiu e il compagno della madre risale al 14 novembre scorso, nell’abitazione della donna in via Ponchielli, una traversa di via Barcellona, nel rione Orgosoleddu. Quella che sembrava cena tranquilla (presenti anche due amici ospiti), era invece degenerata per futili motivi, forse per una frase di troppo che avrebbe innescato la carica esplosiva tra due persone non proprio amicissime e che quella notte – era una domenica – avevano fatto abbondante uso di alcol e cocaina. Così, dalle parole ai fatti, la lite era diventata un duello rusticano, cominciato all’interno della casa e proseguito poi nel giardino, in un bagno di sangue.

In particolare, secondo l’accusa, Patrick Sotgiu avrebbe cercato di risolvere la questione afferrando un coltellaccio da cucina (lama lunga 20 centimetri) e sferrando tre fendenti che avevano colpito il rivale all’addome e a un braccio. Provvidenziale l’intervento dei due amici ospiti che erano riusciti a fermare Sotgiu che stava colpendo ancora Bullegas che cercava disperatamente di parare le coltellate. Alla fine il ferito si era accasciato a terra in una pozza di sangue, mentre l’aggressore era fuggito. Gli agenti del commissariato di polizia di Olbia, accorsi nella casa di via Ponchielli, avevano poi rintracciato Patrick Sotgiu e l’avevano arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Renato Bullegas, invece, era stato trasportato d’urgenza da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II. In codice rosso, perché aveva perso molto sangue a causa delle diverse ferite da taglio e le sue condizioni erano apparse ai medici piuttosto gravi.

Dopo l’arresto, Sotgiu, interrogato dal gip del tribunale di Tempio, si era difeso sostenendo di essere stato colpito a sua volta con calci, pugni e un bastone. Una tesi, quella della legittima difesa, che non aveva però convinto il magistrato che, infatti, aveva confermato la misura cautelare in carcere e l’imputazione di tentato omicidio.

Solo ieri il gip del tribunale, Marco Contu, accogliendo la richiesta dell’avvocato Angelo Merlini, difensore di Sotgiu, ha concesso gli arresti domiciliari e il giovane ha potuto lasciare il carcere di Bancali, a Sassari, dopo cinque mesi di detenzione in cella. Adesso aspetterà il processo nella sua casa. (m.b.)

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