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Olbia, la beffa della domenica: chiusa la guardia medica

Olbia, la beffa della domenica: chiusa la guardia medica

Un cartello affisso nella porta: «Per le urgenze andare al pronto soccorso». Il consigliere regionale Giuseppe Meloni: «Non si può più andare avanti così»

14 giugno 2022
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OLBIA. La coincidenza è devastante: una calda domenica estiva, la stagione turistica già ben avviata e la città piena di visitatori. Guai, però, ad aver bisogno del servizio di guardia medica. Ad accogliere i pazienti un foglio bianco affisso nella porta chiusa: "Guardia chiusa, per le urgenze andare al pronto soccorso". Cioè, proprio quello che si dovrebbe evitare. Una beffa, e non c'è neanche bisogno di informarsi per capire cosa è successo. Manca il personale e il servizio nel caseggiato di viale Aldo Moro non può essere garantito. Non è la prima vlta che succede a Olbia, tanto meno nel resto della Gallura, dove le guardie mediche e le guardie turistiche ormai non esistono più oppure, se ci sono, aprono a singhiozzo in base alla disponibilità del personale sanitario. Insomma, è l'ennesima prova di una sanità pubblica che in Gallura fa acqua da tutte le parti addirittura gambizzando l'industria delle vacanze.

A segnalare prontamente l'ennesimo disservizio è stato ieri mattina il consigliere regionale gallurese Giuseppe Meloni, del Pd. «La chiusura delle guardie mediche rappresenta una delle cause per le quali i pronto soccorso vanno in tilt, un vero calvario prima di ricevere assistenza - ha spiegato Meloni -. L'ultima in ordine di tempo, ieri mattina, quella di Olbia. Una soluzione potrebbe essere quella di innalzare la retribuzione per i medici di continuità assistenziale che operano nelle guardie mediche. In Veneto e in Trentino, ad esempio, a sono state portate da 23 a 40 euro l'ora. Non si può più andare avanti così, denunciamo da mesi l'immobilismo della Regione e a breve presenteremo una nostra proposta formale anche su questo tema».

È vero quello che dice il consigliere regionale: dal regolare funzionamento del servizio di guardia medica dipende il collasso oppure no del pronto soccorso negli ospedali, soprattutto se tutto accade nel bel mezzo della stagione turistica quando in Gallura la popolazione residente è più o meno raddoppiata .Ed è sempre stata proprio la Asl a raccomandare l'uso corretto delle guardie mediche per evitare di mandare i servizi ospedalieri in tilt. Ce ne fosse una aperta, oggi sarebbe il caso di rispondere... In tutta la Gallura, infatti, si segnalano disagi e ambulatori chiusi a singhiozzo. Per non parlare delle guardie turistiche nei centri di villeggiatura. Un servizio ormai inesistente, sostituito, se le finanze lo permettono, dall'assistenza privata. Chi può, infatti (è il caso del Consorzio di Porto Rotondo l'anno scorso, e la cosa si ripeterà anche quest'anno) stipula una convenzione con medici o ambulatori privati garantendo l'assistenza medica alle persone che pagano (tanto) per trascorrere una vacanza in Sardegna. (m.b.)©RIPRODUZIONE RISERVATA

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