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Olbia, il deposito Gnl sarà modificato più basso e raffreddato ad aria

Serena Lullia
Olbia, il deposito Gnl sarà modificato più basso e raffreddato ad aria

Dopo i rilievi di Regione e ministero Lng annuncia: «Cambiamo il progetto, non useremo più l’acqua del golfo e non ci sarà impatto sulle cozze»

14 settembre 2022
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Olbia Le cozze del golfo non finiranno bollite nel mare riscaldato dalla centrale elettrica collegata al deposito Gnl. Le osservazioni della Regione sull’incompatibilità dell’impianto di Cala Saccaia, che ricalcano quelle del Consorzio dei molluschicoltori, spingono la Olbia Lng Terminal a cambiare il progetto. La centrale, da realizzare in un’area del Cipnes sulla strada per Pittulongu, non sarà più raffreddata prelevando l’acqua del golfo come previsto. Il bilanciamento termico avverrà ad aria con l’installazione di torri di condensazione. È la prima importante modifica, insieme al taglio di 15 metri di altezza, che arriva dopo la presentazione delle osservazioni al ministero della Transizione ecologica. Lì il progetto viene valutato sotto il profilo dell’impatto ambientale.

Niente brodo di cozze Tra i punti di maggiore perplessità sollevati in questi mesi sul deposito Gnl c’era quello delle temperature dell’acqua del golfo. Il progetto del privato, su cui c’è già la benedizione del sindaco Settimo Nizzi e della sua maggioranza, prevede la realizzazione di un terminal costiero di metano liquido da 40mila metri cubi con centrale elettrica a metano annessa. Nei documenti presentato al ministero e illustrati anche in consiglio comunale era previsto il raffreddamento dell’impianto con l’acqua. In sintesi veniva prelevata dal golfo per ridurre le temperature all’interno della centrale e poi veniva rigettata più calda di 5 gradi nel limite massimo di 35. Temperature che, come si legge nella nota della Direzione generale Servizio pesca e acquacoltura dell’assessorato all’Agricoltura non garantivano la convivenza con la mitilicoltura. «Si ritiene che tale riscaldamento delle acque del golfo possa compromettere la sopravvivenza degli individui di molluschi presenti negli impianti limitrofi, soprattutto nei mesi estivi, anche in considerazione del fatto che ogni anno nel periodo più caldo vengono già di norma segnalate sofferenze del prodotto per via dell’eccessiva temperatura delle acque». La società Olbia Lng terminal srl ha recepito l’osservazione e ha già comunicato le modifiche al ministero e alla Regione. «Il paventato impatto negativo sulle acque utilizzate per la mitilicoltura sarà totalmente eliminato sostituendo il bilanciamento termico degli impianti con condensatori ad aria anziché acqua di mare», rassicura il progettista Tony Nicotra.

Taglio delle altezze Modifiche in corso anche all’altezza del serbatoio. Un punto dolente del progetto, come osservato dal Servizio tutela del paesaggio Sardegna Settentrionale nord est che aveva tra le altre cose richiesto «interventi di mitigazione visiva (riduzioni volumetriche, cromatismi in grado di ridurre l’incombenza), ma anche ambientale (cortine arboree, arbustive)». Lng ha deciso di tagliare quindici metri di altezza del serbatoio e rimpicciolirlo da 45 a 30 metri. «L’ausilio di un terrapieno alberato permetterà di minimizzarne la visibilità dalle zone turistiche», sottolinea Nicotra.

Coerenza e sicurezza La coerenza del deposito Gnl col piano energetico sardo resta un argomento dibattuto visti i recenti sviluppi giudiziari. Il 28 luglio la Regione ha infatti presentato ricorso al Tar contro il Decreto energia. L’esito è atteso questi giorni. «Ulteriori integrazioni sono in corso di preparazione su dimensionamento degli impianti, manovre delle metaniere, aspetti archeologici, paesaggistici, sanitari e di sicurezza», conclude Tony Nicotra.

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