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Olbia, baristi e ristoratori in mutande: il video diventa virale sui social

di Paolo Ardovino
Olbia, baristi e ristoratori in mutande: il video diventa virale sui social

Marco Mura segretario della Fipe Gallura: «Si ride, ma la situazione è grave»

08 ottobre 2022
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Olbia «Noi ridiamo e scherziamo ma servono soluzioni, non possiamo andare avanti». Sono Marco Mura, Davide Sechi e Massimiliano Campus, i titolari della trattoria Terra Nostra che escono dalla porta principale in mutande. L’effetto dell’impennata dei costi portato dal caro-energia. Così si conclude il videoclip ideato dal ristorante, diffuso sui profili social e che in questi giorni è diventato virale. Pirandellianamente, si sorride con l’amaro in bocca. Lo sketch comincia con uno dei tre che entra con la bolletta in mano e semina il panico, poi il colpo di genio per sopperire: cene al lume di candela e piatti serviti crudi.

«Scusi, questo calamaro è crudo» lamenta una cliente, «no, è sushi» controbatte il cameriere. Ma la reazione è indignata. Idea fallimentare, e i tre titolari escono dall’attività letteralmente in mutande, dopo aver fatto i conti con la bolletta. Da brividi, naturalmente. La scena è divertente, l’appello finale meno e i numeri drammatici. Per il ristorante, costo dell’energia di agosto 2021: poco più di 4mila euro. Costo dell’energia di agosto 2022: più di 14mila euro. «Quando vuoi far passare un messaggio, l’ironia è un’arma vincente, riesce ad arrivare alle persone», lo dice Marco Mura, che oltre ad essere co-titolare del Terra Nostra, che si affaccia sul nuovo lungomare di Olbia, è da poco presidente di Fipe-Confcommercio Gallura, la federazione che riunisce gli operatori dei pubblici servizi, quindi bar e ristoranti.

«Con la nostra attività non siamo nuovi a questo tipo di contenuti. Facciamo sempre video divertenti, e abbiamo pensato che anche in questo caso potesse essere un ottimo mezzo di comunicazione». La clip sul caro-energia ha fatto breccia nelle chat di Whatsapp e sulle home di Facebook e Instagram. «Il fatto è che siamo in una situazione così pazzesca da sembrare folle come la mostriamo nel video». L’idea di rinunciare alla luce e cenare solo illuminati dalle candele e poi di servire piatti solo crudi potrebbe diventare qualcosa di verosimile. Si scherza, ma poi ci si fa seri. Mura, anche in qualità di vertice della Fipe territoriale, ha certamente il polso della situazione. «Parlo ogni giorno con operatori del settore ma non solo, commercianti, imprenditori di ogni tipo». Tutti uniti da un tema comune: «le bollette. Ormai sono la discussione principale di ogni tavolo». Durante l’estate, alle primew avvisaglie dei rincari, proprio la Federazione dei pubblici esercizi aveva lanciato in città l’iniziativa della bolletta appesa. Cioè nelle vetrine delle attività erano comparse le fotocopie delle rate dello scorso anno e di quest’anno, con il chiaro raffronto dei prezzi. Moltissime le adesioni e aumenteranno ancora. «Siamo tutti preoccupati e ci facciamo i conti in tasca. Se le cose dovessero peggiorare ulteriormente? Noi imprenditori continuiamo il nostro lavoro, non possiamo spezzare la routine, perciò comunque si va avanti al buio, senza sapere cosa avverrà domani». La previsione non è drammatica, è semplicemente oggettiva: «Se le cose non cambiano, tra un anno chiudiamo tutti».

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