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Olbia, imposta di soggiorno più salata nel 2023: da pochi centesimi al massimo di un euro

di Serena Lullia

	Turisti al centro di Olbia 
Turisti al centro di Olbia 

Nel 2022, a tariffe invariate, il Comune raggiungerà il record del 2019, anno pre Covid: quasi 2 milioni di euro di incasso

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Olbia Un ritocco verso l’alto per adeguare l’imposta di soggiorno alle nuove dinamiche del mercato. Il contributo per le vacanze che ogni località turistica fa pagare ai sui ospiti, in città subisce un aumento in quasi tutte le voci. Da pochi centesimi, come per gli agriturismo e le case rurali, al massimo di un euro per i 5 e i 4 stelle. Confermata la formula di gratuità a partire dall’ottavo giorno di permanenza. Il nuovo tariffario è stato aggiornato con delibera di giunta ed entrerà in vigore il primo gennaio del 2023. Una decisione che l’assessore al Bilancio, Alessandro Fiorentino, ha illustrato alle associazioni di categoria e agli operatori alberghieri prima di inserirla nel documento economico comunale che sarà discusso nel prossimo Consiglio.

Il tariffario Passa da 4 a 5 euro l’imposta giornaliera per chi sceglie di prenotare le vacanze negli hotel di lusso 5 stelle. Un euro di ritocco anche per i 4 stelle che passano da 2,50 a 3,50 a notte. 50 centesimi di aumento per i tre stelle che salgono a 3 euro mentre per gli hotel con una o due stelle il costo a notte passa da 1,50 euro a 2. Arrotondamento a 2,50 da 2,30 euro per affittacamere e b&b. La quota giornaliera richiesta per i campeggi sale da 1,30 a 2 euro. 2 euro anche per le case vacanza e i residence rispetto all’1,50 dello scorso anno; passa da 1,80 a 2,50 euro il contributo richiesto a chi prenota in case e alloggi non di lusso. Resta confermato a 5 euro la quota giornaliera per le ville. Agriturismo e turismo rurale passano da 1,80 a 2 euro.

Incassi reali e previsioni Il record del 2019, anno pre Covid, pari a 1 milione 935mila euro di incasso, dovrebbe essere raggiunto quest’anno. Manca ancora l’ultimo triennio di riscossione, ma nelle casse comunali sono stati versati già 1 milione 550mila euro. Nel 2021 la cifra si era fermata a 1 milione 450mila euro. Con il nuovo tariffario il Comune conta di superare i 2 milioni di euro di introiti nel 2023. Il forfettario Anche il prossimo anno verrà data la possibilità ai proprietari di non più di tre immobili di versare una quota forfettaria. Che passa da 198 euro a 250. Sale invece a 500 euro il forfait richiesto per le ville.

La scelta politica L’assessore Fiorentino spiega la decisione del Comune. «Abbiamo adeguato l’imposta di soggiorno alle nuove dinamiche del mercato – spiega l’esponente dei Riformatori –. Nell’ultimo anno è aumentato tutto, dalla benzina alla luce al gas. Nessuna intenzione di fare cassa sui turisti, ma di chiedere un adeguato contributo per fare fronte ai costi, anche questi più alti, che il Comune sostiene per garantire ai vacanzieri servizi di alto livello e il decoro della città. Gli aumenti sono davvero piccoli. Di certo non siamo intervenuti sulle tasche degli olbiesi aumentando la Tari».

L’evasione La quota degli affitti estivi in nero si aggira intorno al 20-25%. «Una fetta importante di introiti pr il Comune che non viene versata – conclude l’assessore Fiorentino –. Per la prossima estate abbiamo intenzione di fare interventi di controllo mirati per stanare gli evasori». Un comportamento quest’ultimo che non solo sottrae denaro al Comune, ma anche una mancanza di rispetto nei confronti dei tanti cittadini che assolvono all’impegno come previsto dalla legge. 

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