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Olbia

Nautica green

L’audace barca di un 22enne olbiese e altri 50 giovani: la sottile Lina rossa

L’audace barca di un 22enne olbiese e altri 50 giovani: la sottile Lina rossa

«Vorrei farla navigare da Trieste a Tavolara»

15 gennaio 2023
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Olbia Si tratterebbe di circumnavigare letteralmente tutta Italia. Ma il sogno è portare questa barca nel golfo di Olbia, con l’isola di Tavolara sullo sfondo. Per ora, sfreccia sull’acqua del golfo di Trieste: si chiama “Lina” e prende il nome dal materiale principale che la compone, è infatti un’imbarcazione sostenibile realizzata da un gruppo di lavoro universitario che ha base proprio a Trieste e conta sulla partecipazione di decine di giovani. Tra questi, c’è Michele Palmieri, olbiese, che annunciando l’innovativo progetto green ammette: «Il mio sogno sarebbe vederla nel mare di Olbia».

Fibre naturali Non è qualcosa di inedito ma è qualcosa all’avanguardia nel mercato nautico attuale: realizzare una barca interamente green con fibre naturali, che sia sostenibile in ogni passaggio, dalla sua creazione al suo utilizzo e al suo riciclo. «Il primo tentativo, che risale al 2019, fu con un’imbarcazione in legno – spiega Michele Palmieri, che ha 22 anni – Da quella abbiamo ricavato lo stampo dello scafo e ne abbiamo costruito una in fibra di lino, chiamata Lina. Ovviamente, al primo tentativo non è venuta fuori benissimo, diciamo che è stato come se uno che non sa cucinare preparasse per la prima volta un piatto di pasta. Però, ci siamo presi la rivincita: la nuova uscita si chiama Lina Rossa». Il giovane olbiese studia Ingegneria navale all’università di Trieste, anche se il gruppo di studenti appassionati che si occupa di costruzioni green viene da tante facoltà diverse. Sono circa cinquanta giovani, il team si chiama “Audace”, si tratta di una realtà aziendale a tutti gli effetti e si trova pure nei social. Michele Palmieri ha seguito i lavori in cantiere e ora si occupa della comunicazione. Lina Rossa, la creatura innovativa, è una barca a vela di circa quattro metri lunghezza per due di larghezza, e pesa appena 60 chilogrammi. «Cercavamo una scelta più green delle vetroresine. È così che siamo arrivati al lino. Abbiamo svolto diverse analisi compreso il Lca (life cycle assessment) che definisce l’impatto per l’ambiente lungo tutto il percorso, dalla prima costruzione al riutilizzo, e il lino è risultato la scelta migliore. Compone il 75 per cento dell’intera barca. È un uso non ancora diffuso, noi vorremmo continuare a studiarlo per renderlo accessibile il più possibile», spiega Michele Palmieri, che lo fa con grande entusiasmo e meticolosità.

Aziende interessate Quello di Lina Rossa è un progetto che ha già fatto drizzare le antenne alle aziende del settore della nautica che operano nel nord dell’Italia. A dare l’input al team “Audace” è stata una regata a cui partecipano diverse università anche estere, la 1001 Vela cup, che ha cominciato a imporre metodi sempre più green, e loro si sono adeguati. Audace ha vinto nel 2021 e nel 2022 nei mari di Mondello in Sicilia e Monfalcone in Friuli. Quest’anno si tornerà a gareggiare al sud, ma «nel 2024 vorrei portare questa regata e la nostra barca a Olbia, sarebbe un sogno», dice il giovane olbiese studente di ingegneria. Un sogno che un primo passo lo ha fatto quando il Circolo nautico Olbia ha attribuito un riconoscimento a Michele Palmieri. La storia di Lina Rossa è una bella favola ma è speciale anche la sua vicenda personale. «Ora sì, credo nel destino», commenta lui che dopo essersi diplomato al liceo classico Gramsci, a Olbia, nel 2019 è volato negli Stati Uniti. Più precisamente in Florida, per inseguire il suo sogno che era diventare pilota di aerei di linea. «Il covid si è messo in mezzo – racconta –, e proprio quel settore ne è rimasto colpito. Così, dopo un anno ho deciso di voltare pagina in maniera definitiva e venire a Trieste per studiare Economia. Ma poi ho capito che cosa volevo davvero fare: e mi sono iscritto in Ingegneria navale». Il caso (o il destino) ha deciso poi di farlo incontrare con un ragazzo, il suo coinquilino, che faceva parte di “Audace”. Da lì è nata la curiosità, e oggi Michele Palmieri si trova tra i tanti studenti che si stanno costruendo un futuro col vento in poppa.

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