Olbia, la Asl declassa lo Spresal: insorge il Tavolo delle associazioni
La coordinatrice De Lorenzo: «Decisione inaccettabile. Dopo Cagliari e Sassari la Gallura è la terza realtà produttiva in Sardegna»
Olbia L’Asl rischia di dare un colpo pesante al sistema di prevenzione degli infortuni e alla sicurezza sui posti di lavoro, serve una rapida marcia indietro rispetto a quanto previsto nell’Atto aziendale. L’accusa arriva dal Tag Gallura, il Tavolo delle associazioni che mette insieme i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e le organizzazioni imprenditoriali (Agci, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confapi e Confagricoltura). «La decisione di ridimensionare lo Spresal, il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, assunta nell’Atto aziendale dalla Direzione generale dell’Asl 2 della Gallura rappresenta un segnale preoccupante e in controtendenza rispetto alla necessità di prevenire gli infortuni e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro», si legge nel documento firmato da Luisa Di Lorenzo, segretario provinciale della Cgil e da qualche settimana coordinatrice del Tag. «La Gallura – spiega il documento – è una realtà contraddistinta da un forte dinamismo imprenditoriale che ha fatto registrare negli anni un importante tasso di crescita delle imprese, il più alto rispetto alla media regionale. Rappresenta, infatti, dopo Cagliari e Sassari la terza realtà a livello regionale per complessità produttiva e densità demografica, ponendosi inevitabilmente su un profilo di rischio complessivamente superiore proprio in ragione dell’elevato turn over di imprese». A fronte di questo, lo Spresal della Gallura conta su un numero di operatori molto basso rispetto al resto dell’isola: «Da 2 a 2,5 volte inferiore rispetto a quello delle altre Asl, con la conseguenza di una minore presenza del servizio (se paragonata a quella delle omologhe strutture sarde) rispetto alle esigenze del mondo produttivo locale. Ci aspettavamo pertanto maggiore sensibilità e attenzione da parte dell’Azienda sanitaria, titolare e garante del servizio sanitario che, nei nostri auspici, avrebbe dovuto essere non tagliato ma rafforzato». Il Tag Gallura contesta all’Asl la decisione di declassare lo Spresal gallurese da struttura complessa a struttura dipartimentale semplice. «Solo in Gallura – prosegue Di Lorenzo – a differenza di tutte le altre Asl sarde, nonostante i richiamati elementi di straordinarietà del territorio, si è deciso di proporre l’assetto della struttura semplice dipartimentale sicuramente non coerente rispetto alla complessità e importanza del servizio, alla sua valenza strategica, alla sua strutturale interdisciplinarietà, al suo conseguente grado di autonomia e responsabilità; e ancora- è utile ribadirlo – alle attese del territorio di una più proficua attività di assistenza alle aziende e di controllo, a garanzia di una concorrenza di mercato leale». I toni sono duri. «Non possiamo accettare passivamente come galluresi l’ulteriore spoliazione e ridimensionamento di un servizio importantissimo per i lavoratori e le stesse aziende presenti nel territorio – sottolinea il Tag Gallura – Non si deve arretrare di un passo rispetto al tema della prevenzione e della salvaguardia della sicurezza nei luoghi di lavoro, ogni qual volta si abbassa il livello di attenzione rispetto a questi temi troppo spesso abbiamo assistito al verificarsi di incidenti gravi a danno di lavoratori ed aziende». La richiesta all’Asl 2 guidata da Marcello Acciaro è netta: ripristini subito nell’Atto aziendale la struttura complessa Spresal, «una struttura forte nella quale la Asl investa, “senza se e senza ma”».