Caso Grillo, in aula a Tempio l'amica della vittima
La giovane ha riferito delle confidenze della ragazza sulla violenza subìta nella villa di Porto Cervo
Tempio. E’ cominciata oggi 8 marzo poco prima delle 13 l’udienza del processo per stupro a Ciro Grillo e altri tre ragazzi. La giovane Adelaide Malinverno ha riferito al procuratore capo Gregorio Capasso, come testimone chiamata dall'accusa, di aver avuto modo di sentire il racconto della vittima dopo la notte a Porto Cervo e le confidenze raccolte. Lei e un altro amico avrebbero dovuto testimoniare nell'udienza di un mese fa, ma tutto è stato rinviato a oggi a causa della lunga deposizione della madre della giovane, in cui la donna aveva parlato del profondo disagio della figlia. Oggi in aula però c’era solo lei e non anche l’altro giovane.
La notte del 16 luglio di circa 4 anni fa, Alex Cerato era al Billionaire con la vittima e un gruppo di altri ragazzi. Con lei avrebbe trascorso una parte della serata, prima che la giovane decidesse di raggiungere, insieme con un'altra amica, i quattro imputati nella villa di Porto Cervo. Cerato e la giovane si sarebbero poi rivisti nel pomeriggio del giorno seguente, il 17 luglio.
La ragazza, difesa dall'avvocata Giulia Bongiorno, non presente oggi in aula e rappresentata dal collega Dario Romano, ha denunciato di essere stata vittima dello stupro di gruppo solo al suo rientro a Milano, alcuni giorni dopo l'accaduto. Ad accompagnarla nella clinica Mangiagalli per effettuare delle visite fu la madre che trovò la figlia al rientro dalle vacanze in Sardegna strana e molto cambiata. Raccolse dunque le sue confidenze e decise di farle eseguire alcuni accertamenti per poi recarsi insieme dai carabinieri e sporgere denuncia.
Adelaide Malinverno invece riferirà al procuratore capo Gregorio Capasso, come testimone chiamata dall'accusa, di aver avuto modo di sentire il racconto della vittima dopo la notte a Porto Cervo e le confidenze raccolte. I due amici avrebbero dovuto testimoniare nell'udienza di un mese fa, ma tutto è stato rinviato a oggi a causa della lunga deposizione della madre della giovane, in cui la donna aveva parlato del profondo disagio della figlia.
La teste all'inizio non ricordava nulla e il pm è stato costretto a rileggerle le dichiarazioni, dopo ha confermato tre punti essenziali: che effettivamente la mia assistita le ha riferito di aver subito violenza, che aveva visto i lividi e le ha riferito che era offuscata, ossia che era ubriaca e quindi subito queste cose in uno stato di incapacità.
«Per me questo credo sia un riscontro della autenticità di quanto dichiarato dalla mia assistita». Sono le dichiarazioni di Giulia Bongiorno, avvocato di parte civile e sottosegretaria alla Giustizia, dall'aula del Senato, in merito alla testimonianza di Adelaide Malinverno, l'amica di Silvia, presunta vittima di violenza sessuale di gruppo, l'unica testimone che è stata ascoltata dall'accusa nel processo che vede imputato nel tribunale di Tempio Pausania, Ciro Grillo, figlio di Beppe, comico genovese e fondatore del Movimento 5 Stelle, e tre suoi amici genovesi: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.
La compagna di scuola e confidente di Silvia, la ragazza italo-norvegese presunta vittima delle violenze commesse, secondo l'accusa, la notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, ha riferito delle confidenze dell’amica e chiarito alcuni particolari su uno scambio di messaggi su Snapchat, nella quale la presunta vittima avrebbe inviato immagini dei lividi subiti durante la presunta violenza.