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Calangianus, artigiano del ferro ai mondiali di tuta alare

di Pietro Zannoni
Calangianus, artigiano del ferro ai mondiali di tuta alare

Guerino Di Pellegrini racconta la sua vita spericolata: «Lanciarsi da 4mila metri? Un’emozione unica»

17 maggio 2023
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Calangianus Era l’ottobre del 1998 e Guerino Di Pellegrini, a 16 anni, conquistò a Montecatini il titolo di campione italiano di pugilato novizi, categoria A, con il locale Gp Aurora. Oggi è un artigiano del ferro, papà di un bimbo e un altro in arrivo e a 40 anni rappresenterà l'Italia ai mondiali di tuta alare, branca del paracadutismo, dal 19 al 25 agosto nella Repubblica Ceca. Non ci sono però corde di alcun genere nel nuovo ring che ha scelto. Il suo è uno sport che si pratica lanciandosi da un aereo a 4.000 metri d’altezza.

«La tuta e l'imbragatura sono solo il primo passo di un'avventura emozionante e piena di adrenalina - dice –. L’entusiasmo cresce ogni attimo e quando ci si trova a 4000 metri, pronti a saltare, che grande sensazione di libertà. Tutto iniziò quando avevo 6 anni, mentre guardavo un video. Mi appassionai e cominciai il mio percorso di paracadutista allo Skydive Sardegna, vicino Cagliari, dove mi reco ogni fine settimana per allenarmi sulle performance di tuta alare, disciplina sportiva che pratico da poco più di 2 anni. Le mie sono prove di velocità, distanza e tempo, tutto misurato con degli strumenti in una determinata finestra di 1000 metri di altitudine. La dinamica è buttarsi in picchiata con una tuta alare da un aereo a 3700 metri di altitudine per acquisire più velocità possibile, energia da sfruttare per la performance nella finestra dei 1000 metri e volare in orizzontal . Ho ancora tanta esperienza da fare. Sono poco più di 700 i lanci che sinora ho effettuato. Paiono tanti ma alla fine sono poco più di 1000 minuti di caduta libera».

Ma sono tanti i sacrifici che Guerino Di Pellegrini deve affrontare. «Devo programmare tutto il lavoro dell’officina per essere libero il sabato e raggiungere l'aviosuperficie che è a 270 km da casa. Ma volare tra le nuvole mi ripaga di tutto. Ripeto, è un’emozione davvero unica. Quasi non ci credo nemmeno io che possa essere capace di tanto. Eppure lassù mi nuovo e guardando sotto di me divento protagonista».

Già nel 2022 dal 17 al 23 agosto al suo primo campionato italiano che si era svolto allo Skydive di Fano, Guerino di Pellefrini era salito sul podio dopo aver conquistato la medaglia di bronzo. E ora è pronto per i mondiali? «No - e sorride -. Come lo si può essere davanti ai migliori piloti di tuta alare al mondo? Darò di certo il massimo. Ho da poco comprato la nuova tuta alare da gara: serve tempo per adattarsi alla sua gestione ma miglioro salto dopo salto quindi sono fiducioso. Sicuramente il mondiale mi maturerà per progredire. Aver fatto boxe mi aiuta a gestire le emozioni in gara. La tuta alare è uno sport molto tecnico che richiede studio, abilità e costanza per essere svolto in sicurezza. Fondamentale avere un grande autocontrollo nel gestire forti emozioni, E chi mi conosce sa quanto sia sensibile, ma ho dovuto davvero lavorare tanto su di me per migliorarmi. Ringrazio di cuore lo Skydive Sardegna e il mio coach per il supporto che mi danno nella preparazione al mondiale».

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