La Nuova Sardegna

Olbia

Il procedimento

Olbia, finiscono in archivio i “ponti tappo”

di Tiziana Simula
Olbia, finiscono in archivio i “ponti tappo”

La procura di Tempio chiude il fascicolo sulle “opere incongrue”. Cadute le accuse contro il sindaco Nizzi e il dirigente Zanda

24 maggio 2023
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Olbia Rischio idrogeologico e opere incongrue: il caso è archiviato. Ogni accusa è caduta nei confronti del sindaco Settimo Nizzi e dell’allora dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Olbia, Antonello Zanda a cui la Procura contestava la mancata esecuzione di un piano per la messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico dopo le alluvioni del 2013 e del 2015 (demolizione di opere incongrue previste nel Piano Mancini), continuando a far persistere il pericolo di inondazione.

Ma, come spiega il giudice per le indagini preliminari Claudio Cozzella che ha firmato il decreto di archiviazione «il quadro indiziario in origine ipotizzato nei confronti degli indagati è del tutto mutato». E ciò è emerso dall’articolata documentazione presentata dai difensori dei due indagati, gli avvocati Pietro Carzedda, per Nizzi, e Jacopo Merlini, per Zanda, e dalle dichiarazioni del sindaco che il 14 dicembre 2022 era stato interrogato (su richiesta del difensore) dal procuratore Gregorio Capasso. In quella occasione era stata prodotta una nutrita memoria difensiva nella quale si ripercorreva l’iter del Piano Mancini e si dimostrava come il Comune avesse, al contrario di quanto sostenuto nelle accuse, demolito e ricostruito le opere incongrue, i cosi detti ponti tappo, di sua competenza, ed eseguito regolarmente la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali. Il gip Claudio Cozzella ha accolto in toto la linea difensiva e ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti del sindaco e del dirigente comunale – chiesta dallo stesso procuratore Capasso –, revocando contestualmente il sequestro preventivo delle 18 opere scattato nel novembre 2021.

Nel decreto di archiviazione, il gip evidenzia che Nizzi ha avuto la delega commissariale per la realizzazione dell’intervento (opera di mitigazione del rischio idrogeologico) per poco meno di 4 mesi dalla proclamazione a sindaco e tre mesi dall’insediamento del consiglio comunale. Che è stato accertato che solo una piccola parte delle opere incongrue rientravano nel patrimonio del Comune, altre appartenevano alle Ferrovie e altre non risultavano essere più incongrue alla luce di una riclassificazione da parte della Regione. Che quelle del Comune sono state demolite rapidamente con ordinanze del sindaco e ricostruite. E che, infine è stata documentata la regolare pulizia dei canali. L’operato del Comune è stato, insomma, corretto.

«La notizia dell’archiviazione ci riempie di soddisfazione – commenta l’avvocato Carzedda –. All’indomani della notifica dell’ avviso di conclusione delle indagini preliminari, abbiamo chiesto al Procuratore Capasso l’interrogatorio del sindaco. In quella sede la difesa ha documentalmente provato la sua totale estraneità ai fatti. Il contenuto del provvedimento di archiviazione condivide appieno la nostra tesi».

«C’è grande soddisfazione per l’esito del procedimento che ha riconosciuto l’impeccabile lavoro svolto dall’intera struttura del Comune di Olbia», aggiunge l’avvocato Merlini.

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